Il consiglio di amministrazione di Indesit ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2012, analizzando i dati relativi al terzo trimestre 2012, periodo nel quale il mercato degli elettrodomestici (di cui la compagnia è tra i principali player) ha fatto registrare un nuovo cao, con una flessione del 2,2 per cento in Europa Occidentale, solo parzialmente compensata dall’incremento dell’1,5 per cento in Europa Orientale. Complessivamente, la domanda della Greater Europe è calata dello 0,7 per cento nel trimestre.
Nonostante le difficoltà congiunturali, i ricavi nel trimestre crescono del 4,6 per cento, mentre il margine operativo prima degli oneri non ricorrenti sale del 22 per cento. “I conti” – sottolineava il quotidiano torinese La Stampa a margine della pubblicazione dei risultati – “beneficiano dei risultati molto positivi, con una crescita a due cifre, ottenuti dal Gruppo nei principali mercati europei, del successo nelle vendite dei nuovi prodotti e del significativo aumento, oltre il 15%, dei ricavi del service. Per l’esercizio 2012 si prevede che il Gruppo possa realizzare un fatturato in crescita di circa il 2% rispetto al 2011 e un margine operativo (EBIT) nell’ordine dei 120 milioni di euro, grazie anche all’effetto positivo di proventi non ricorrenti relativi a una modifica dei parametri del Fondo Pensione UK”.
“I risultati di fatturato e redditività sono positivi e se pensiamo al contesto di mercato dobbiamo essere più che soddisfatti. Dopo un inizio d’anno difficile, nell’ultimo trimestre registriamo una crescita significativa grazie soprattutto a risultati particolarmente positivi in UK, Russia, Polonia e Turchia. Un’attenta gestione finanziaria ci permette di tenere il debito sotto controllo” – ha invece dichiarato Marco Milani, Amministratore Delegato di Indesit Company.
Complessivamente, i ricavi del gruppo nel terzo trimestre 2012 sono stati pari a 797,6 milioni di euro, in incremento del 4,6 per cento rispetto ai 762,7 milioni di euro dello stesso periodo del 2011. buona la crescita dei ricavi per prodotti finiti, 4 per cento, a fronte di un incremento del 15,3 per cento dei ricavi del service.