Ubi Banca vicina ai target richiesti dall’Eba

 La crisi sui mercati finanziari, la recessione e il credit crunch impongono alle banche una maggiore attenzione alla propria patrimonialità, in modo tale da evitare di finire sotto stress ed entrare in una spirale negativa di eventi nel caso in cui dovesse esserci un inasprimento della crisi stessa. Sotto questo aspetto Ubi Banca sta facendo notevoli passi in avanti, avvicinandosi sempre più alle richieste dell’Eba, cioè l’Autorità Bancaria Europea. Ubi ha anche presentato dei buoni risultati trimestrali. La banca ha chiuso il primo trimestre del 2012 con una crescita dell’utile netto del 63,1% a 105,4 milioni di euro.

Per quanto riguarda i requisiti di patrimonialità, l’istituto di credito guidato da Victor Massiah ha raggiunto un Core Tier1 del 9,01% dall’8,56% di fine 2011, grazie all’ottimizzazione degli impieghi. Il risultato ottenuto è al netto dello shortfall sui titoli di stato. Le attività ponderate per il rischio sono diminuite a 88,3 miliardi di euro a fine marzo scorso dai 91 miliardi di fine dicembre 2011. Il volume medio degli impieghi è sceso del 4,8% a 92,3 miliardi di euro. Ora Ubi può contare su un patrimonio di maggiore qualità.

RATING 26 BANCHE ITALIANE TAGLIATO DA MOODY’S

Dal lato dei conti trimestrali, Ubi Banca ha sperimentato un boom dell’utile grazie al buon andamento dell’attività di trading sui titoli di stato italiani. La rivalutazione dei titoli è avvenuta soprattutto sulle scadenze più brevi, ma in generale Ubi ha incassato da questa attività qualcosa come 100 milioni di euro circa. Sono cresciuti, però, i crediti deteriorati netti, che ora in termini di stock ammontano a 6,7 miliardi di euro. Si tratta del 6,9% del totale crediti netti contro il 6,3% di dicembre scorso.

BANCHE ITALIANE BOCCIATE DA NOMURA

Secondo il management della banca, per il 2012 è possibile “un miglioramento dell’utile al netto delle poste non ricorrenti rispetto al 2011”. Il titolo in borsa sta facendo molto male, come del resto tutto il settore bancario italiano ed europeo. Ieri ha perso il 5,35% a 2,302 euro. Siamo ormai molto vicini ai minimi storici toccati lo scorso 13 settembre 2011 a 2,192 euro. Dai top annuali di inizio febbraio di 4,116 euro, il titolo in borsa è sceso del 79%.

Lascia un commento