Così come Unicredit, anche Intesa Sanpaolo si trova a fare i conti con un calo drastico della redditività di periodo. La recessione in atto ha infatti pressochè sostanzialmente costretto l’istituto di credito ad incentivare gli accantonamenti, erodendo la quota di redditività netta che a giugno è calata del 41 per cento. Tuttavia, il patrimonio della banca è ai vertici più elevati nel vecchio Continente, conferendo la giusta soddisfazione all’amministratore delegato Cucchiani.
Andando con ordine, Intea Sanpaolo ha chiuso il secondo trimestre con profitti dimezzati a quota 470 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi dell’anno, ma oltre le attese dei principali analisti finanziari. Il conto economico trimestrale si è altresì concluso con ricavi per 4,13 miliardi di euro, in flessione del 14,2 per cento rispetto al primo trimestre del 2012, interessi netti per 2,43 miliardi di euro in calo del 2,8 per cento, e commissioni nette a 1,32 miliardi di euro in aumento dello 0,4 per cento.
Per quanto concerne gli altri risultati di periodo, risulta essere pressochè azzerato il trading (161 milioni di euro del secondo trimestre, contro i 716 milioni del primo). Il risultato dell’attività assicurativa è in deciso calo, a 195 milioni di euro. Di contro, gli oneri operativi sono cresciuti a 2,24 miliardi di euro, in aumento dell’1,6 per cento. Il risultato della gestione operativa è così stato pari a 1,88 miliardi di euro, in contrazione del 27,6 per cento rispetto a gennaio – marzo (qui le stime intesa sanpaolo 2012).
“Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti nei primi sei mesi dell’anno” – ha affermato l’amministratore delegato, Enrico Cucchiani – “I coefficienti patrimoniali sono ben sopra i parametri richiesti dai regolatori europei, e al top della graduatoria dell’Eurozona; gli accantonamenti sono assai robusti e riflettono criteri di grande rigore e prudenza. Il risultato della gestione operativa semestrale è il più elevato fra quelli degli ultimi 8 semestri e il risultato netto è decisamente buono alla luce del contesto macro e della perdurante recessione. Posso con serenità affermare che la nostra banca è posizionata molto bene per sostenere lo sviluppo economico del paese”.