Mediobanca ha comunicato da poco i risultati dell’esercizio 2011-2012 terminato lo scorso 30 giugno, evidenziando un calo dei profitti netti del 78,1% a 80,9 milioni di euro. Ad impattare negativamente sui dati di bilancio sono state le svalutazioni in portafoglio per un totale di 573 milioni di euro. Nel quarto trimestre a Piazetta Cuccia hanno dovuto fare i conti con una perdita di 24 milioni di euro. Il titolo in borsa, che stamattina guadagnava quasi il 4%, ha invertito bruscamente la rotta e attualmente perde il 3,31% a 4,086 euro, posizionandosi poco sopra il minimo di giornata posto a 4,076 euro.
A fine giugno scorso il Core Tier1 si è rafforzato all’11,5% dall’11,1% registrato a fine marzo. L’utile lordo bancario è salito del 6% a 562,8 milioni di euro, dai precedenti 531,8 milioni, grazie all’apporto della divisione corporate & investment banking e del retail private banking. Nel corso dell’esercizio 2011-2012 terminato a giugno scorso, il portafoglio di titoli di stato è aumentato fino a 9,2 miliardi di euro da 5,4 miliardi. La durata media di vita residua dei titoli in portfolio è di circa 3 anni.
La liquidità della banca di Piazzetta Cuccia è aumentata a 4,5 miliardi di euro da 1,9 miliardi, mentre le partecipazioni azionarie sono scese a 1,9 miliardi di euro da 3,9 mliardi. Per quanto riguarda le partecipazioni della banca d’affari guidata da Alberto Nagel, la quota detenuta in Rcs MediaGroup è stata svalutata a 77,7 milioni di euro, mentre quella in Telco per 113,3 milioni. Il consiglio di amministrazione della banca ha proposto un dividendo di 0,05 euro per azione, in netto calo da 0,17 euro dello scorso.
La reazione negativa sui dati di bilancio non mette a repentaglio per ora la straordinaria performance del titolo a Piazza Affari, che dal minimo di 2,34 euro toccato il 25 luglio scorso è riuscito a salire fino a 4,436 euro sui massimi più alti a cinque mesi. Considerando il valore di chiusura di ieri, Mediobanca ha guadagnato più dell’80% in meno di due mesi.