Buone notizie per gli stakeholders Tod’s. La compagnia può infatti festeggiare una crescita delle proprie vendite, grazie soprattutto alla spinta generata dal business ottenuto all’estero, dove oramai la società ottiene la gran parte del proprio fatturato. Deludono, come era ampiamente prevedibile, i dati italiani, con una riduzione in doppia cifra rispetto allo scorso anno. Vediamo quindi come si è concluso il 2012, e in che modo Tod’s sta avviando il nuovo esercizio.
Il dato prevalente è relativo alla crescita del peso delle vendite realizzate all’estero, che rappresentano oggi il 60,1 per cento dei ricavi dell’esercizio, rispetto al 49,7 per cento dell’anno precedente, trainate dai risultati dei marchi Tod’s e Roger Vivier. Nel 2012, la società ha pertanto svoltato la propria tendenza, divenendo azienda in grado di dipendere maggiormente dall’estero, piuttosto che dal mercato nazionale.(vedi anche Tod’s trimestrale al 30 settembre).
Nel 2012 – precisava il quotidiano Libero – “i ricavi realizzati in Italia ammontano a 383,9 milioni: la riduzione del 14,5% rispetto al 2011 è stata determinata dalla decisione di ridurre in modo significativo la distribuzione wholesale in Italia. Crescita a doppia cifra nel resto d’Europa, dove il gruppo ha realizzato vendite complessive pari a 200,3 milioni. La crescita del 10,1% e’ stata trainata principalmente dagli incrementi a doppia cifra di Regno Unito e Francia. Negli Usa i ricavi del gruppo ammontano a 81,6 milioni di euro, con un incremento del 30,8% rispetto al 2011, nonostante l’evidente impatto dell’uragano Sandy sui dati del quarto trimestre” – ricorda ancora Libero (vedi anche Salvatore Ferragamo nuovo record in borsa a 18,95€).
Per quanto attiene al resto dei dati, ottimo andamento delle vendite per l’Asia e il resto del mondo, dove il gruppo ha complessivamente registrato ricavi per 297,33 milioni di euro, in crescita del 48,7 per cento rispetto a quanto sperimentato nel corso del 2011. Straordinari i risultati derivanti dalla Cina, dove la società ha ottenuto quasi il 20 per cento dei propri ricavi di gruppo.