Il prospetto informativo dell’offerta pubblica iniziale di Brunello Cucinelli a Piazza Affari ha atteso con pazienza il proprio semaforo verde, ma ora questo countdown sembra proprio finito: in effetti, il periodo di tempo che è stato fissato in questo senso dalla Consob è quello compreso tra i prossimi 16 e 27 aprile. L’azienda umbra, celebre soprattutto per le sue attività nel settore tessile (celebre è la specializzazione nel cashmere), coinvolgerà circa venti milioni di titoli azionari ordinari, un totale che corrisponde a un terzo del capitale sociale se si vuole proprio essere precisi e puntigliosi. La quotazione vera e propria, invece, ha ricevuto l’approvazione definitiva da parte di Borsa Italiana appena tre giorni fa.
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Come si dipanerà questa offerta pubblica di vendita e sottoscrizione? Come sta emergendo dalle fonti interne alla trattativa, l’offerta vera e propria andrà a coinvolgere il 10% del totale, mentre tutto il resto potrà beneficiare di un collocamento di tipo istituzionale. Sarà poi determinante il contributo offerto da Fedone, la società a responsabilità limitata che rappresenta anche il principale azionista venditore in questo caso, con una concessione ai coordinatori di una offerta globale dell’opzione di acquisto. Otto milioni di titoli si riferiscono all’aumento di capitale del gruppo, senza dimenticare altri 12,4 milioni di questi stessi strumenti finanziari (si tratta del 60% del totale), i quali sono stati messi in vendita da Fedone e Fundita.
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Per quel che concerne, inoltre, la gestione degli aspetti più squisitamente finanziari, c’è da sottolineare come il coordinatore globale dell’intera operazione sarà un istituto americano, vale a dire Bank of America Merrill Lynch, ma anche a Mediobanca è stato affidato un ruolo di primo piano. La revisione e la consulenza vantano la presenza di una compagnia importante come Ernst & Young. Gli ultimi dati di Brunello Cucinelli parlano chiaramente di ricavi pari a 243 milioni e un margine operativo lordo di quaranta.