Vestas e Mitsubishi hanno stretto una importantissima alleanza strategica. Il gruppo olandese – che ha appena concluso una politica di tagli del personale che ha riguardato 3 mila posti – è infatti in trattativa conclusiva per la costituzione di una joint venture con il gruppo giapponese. Una notizia talmente ghiotta, per gli operatori di mercato, che il titolo di riferimento, alla Borsa di Copenaghen, è schizzato in alto oltre il 15 per cento. Cerchiamo però di comprendere cosa potrebbe cambiare nel panorama dell’eolico mondiale.
La notizia è di quelle importanti. Il gruppo danese Vestas, leader mondiale per la realizzazione di turbine eoliche, ha infatti confermato di esser vicina alla conclusione di negoziazioni con la giapponese Mitusbishi in vista di una eventuale collaborazione strategica. Una notizia che dovrebbe anticipare, a breve, un annuncio al mercato, con il quale la società dichiarerà i contenuti dell’intesa.
Sul perchè la società olandese sia alla ricerca di un partner, vi sono invero pochi dubbi: il gruppo è alla ricerca di nuova liquidità per poter finanziare una ristrutturazione indispensabile dopo cinque trimestri su sei di perdite nette dall’inizio del 2011 ad oggi.
Con la costituzione di un nuovo soggetto spinto dai due partner, Vestas otterrebbe l’effetto desiderato: una imponente iniezione di capitali da spendere per lo sviluppo della parte tecnologica e commerciale.
Vestas ha altresì reso noto che intende tagliare altri 1.400 posti dopo i 2.335 esuberi resi noti lo scorso mese di gennaio. Una mossa che serve a intensificare gli sforzi finalizzati all’adeguamento a una congiuntura molto difficile, che Vestas ritiene possa proseguire anche nel prossimo anno. L’organico dovrebbe così collocarsi a quota 19 mila unità, contro i 20.400 previsti inizialmente. Una mossa, infine, che permetterà al gruppo danese di ridurre i costi fissi per più di 250 milioni di euro, e che sarà totalmente efficace solamente alla fine del 2012, per poi essere redditizia nel 2013. Nel solo secondo trimestre del 2012 la società ha registrato una perdita netta di 8 milioni di euro rispetto all’utile di 55 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente.