Dopo giorni di vacche grasse, la notizia che il Senato statunitense potrebbe rinviare la riforma fiscale al 2019 porta le borse in rosso. In Europa le borse sono fiacche, con piccoli ribassi di apertura, da Londra dello 0,2% fino allo 0,3% di Milano, Francoforte e Parigi, dopo che anche Tokyo aveva chiuso a -0,82%.
A Milano oggi si assiste ai rossi di Leonardo e Unipol. L’azienda del Ministero della Difesa crolla del 20% in borsa, dopo il taglio degli investimenti e la revisione degli obbiettivi, mentre la banca paga il rosso da 230 milioni sul suo bilancio rettificato. Bene invece Unibanca, con l’utile a 167 milioni nei primi tre trimestri. Bene Tim, con un +1,80% corrente, nonostante la diminuzione degli utili. Anche lo spread è stabile a 140 punti base, così come l’euro a 1,1636 sul biglietto verde.
Cala la produzione industriale italiana, mentre avanza quella francese e britannica.
Anche Wall Street ha chiuso in calo, dopo che il Senato ha dato l’ennesimo stop a Trump, con il Dow Jones che ha perso lo 0,43%. Petrolio in calo infine, dovuto alle prese di profitto dopo giorni di rialzi, mentre cala anche l’oro.