L’apertura dei mercati europei vede ancora lo spread italiano passare i 300 punti base, da 294. Poi una leggera discesa a 301 punti, segnati ora (10:24 CEST), con rendimento del 3,53% sui decennali. A far risalire lo spread le critiche della nostra banca centrale e della Corte dei Conti, seguite dalla bocciatura dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio.
Non piacciono le previsioni economiche del Governo, giudicate “eccessivamente ottimistiche”.
Le borse europee
Le borse europee pagano il momento italiano, e tornano in negativo. A pagare è in particolare il comparto bancario italiano, che porta giù la borsa di Milano, con un’apertura a -0,57%. Poi l’inversione di tendenza, che riporta la borsa in forte positivo e ancora un’inversione, per arrivare ora a +0,06%.
Non riesce invece a Londra il recupero, che si ferma dopo un’ora. In questo momento il Ftse 100 perde lo 0,18%. Stesso discorso per Parigi che ora perde lo 0,70% e Francoforte non si comporta meglio, con un negativo dello 0,50%. Zurigo si muove appena al di sotto della parità.
Anche Wall Street ieri ha avuto una giornata altalenante, con il Dow Jones giù dello 0,31% e il Nasdaq su dello 0,03%. Tokyo torna in rialzo, dopo varie sedute negative. Il Nikkei chiude a +0,16%.
Euro in leggera salita, a 1,1489 sul dollaro. Intanto arriveranno i dati sulla la produzione industriale italiana, francese e britannica, mentre si conoscono i dati sugli ordinativi dei macchinari giapponesi, ai massimi da 10 anni.
Scende il petrolio, con il Wti a 74,74 dollari e il Brent a 84,87 dollari.