Vodafone ha chiuso il bilancio d’esercizio 2011 (con periodo fiscale terminato il 31 marzo 2012) con utili netti in forte calo. A pesare sulla tenuta dei conti della compagnia telefonica è stata soprattutto la cattiva contribuzione del mercato europeo, a sua volta trascinato al ribasso dalle prestazioni di Italia e Grecia. Nel medio termine, nonostante la crisi che sta coinvolgendo alcuni tra i principali mercati della società britannica, e nonostante l’agguerrita concorrenza di alcuni tra i principali ed emergenti competitors, Vodafone si attende una nuova crescita.
Nel dettaglio, la società fa sapere di aver chiuso l’esercizio 2011 con utile netto di gruppo in flessione del 12,7 per cento a poco meno di 7 miliardi di sterline, con utile adjusted per azione pari a 14,91 pence (in flessione di 11 punti percentuali). I ricavi sono invece saliti dell’1,2 per cento a 46,4 miliardi di sterline, con Ebitda in flessione dell’1,3 per cento a 14,5 miliardi di sterline.
La cedola distribuita dal gruppo sarà pari a 6,47 pence per azione, con un dividendo annuo complessivo ordinario pari a 9,52 pence, in aumento del 7 per cento rispetto all’esercizio precedente. Includendo anche i 4 pence di dividendo speciale, la cedola distribuita agli azionisti è pari a 13,52 pence, con un rialzo del 51,9 per cento. La società ha infine registrato una flessione dell’1 per cento del fatturato in Europa con Italia e Grecia date in forte flessione.
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Per quanto infine riguarda il 2013, Vodafone attende una crescita dell’utile operativo adjusted pari a 11,532 miliardi di sterline, e una stabilità del free cash flow pari a 6,105 miliardi di dollari, in calo del 13,45 per cento rispetto all’anno precedente, con stime tra i 5,3 miliardi e i 5,8 miliardi di dollari. Gli oneri straordinari per la svalutazione degli avviamenti in Italia, Spagna, Portogallo e Grecia sono pari a 4 miliardi di sterline.