Per la borsa di Tokyo il 2013 è iniziato nel migliore dei modi e sulla falsariga di quanto accaduto negli ultimi due mesi dello scorso anno. Il rialzo dell’indice azionario Nikkei-225 è davvero impressionante, ma bisogna sottolineare che è particolarmente influenzato dalla forte svalutazione dello yen avvenuta negli ultimi sei mesi. Nell’ultima seduta di aprile l’indice Nikkei-225 ha perso lo 0,17% 13.860,90 punti, a un passo dai top di periodo di 13.983,90 punti toccati venerdì scorso (lunedì chiusura per festività). Aprile diventa così il miglior mese degli ultimi 20 anni.
Il rialzo del mese di aprile è stato dell’11,8%. E’ stata sfiorata quota 14mila punti, ma siamo sui livelli più alti da giugno 2008. Da inizio anno l’indice azionario Nikkei-225 guadagna il 33,3%. La svolta per il listino azionario nipponico è avvenuto un mese prima delle elezioni politiche di dicembre scorso, quando mancava ormai soltanto l’annuncio dell’insediamento del nuovo governo targato Shinzo Abe, leader dei Liberaldemocratici, nazionalista e pronto a combattere una volta per tutte la deflazione.
Da allora è partita anche una profonda svalutazione dello yen sui mercati internazionali. Il cambio dollaro/yen è passato da quota 80 a quasi 100, mentre il cambio euro/yen da 100 a 131. La moneta giapponese si è svalutata praticamente contro tutte le valute del G-10 e anche rispetto a molte altre valute di paesi emergenti. La debolezza dello yen ha favorito le aziende nipponiche quotate sul listino di Tokyo, la maggior parte orientate all’export. Fondamentale è stato anche il cambio al vertice alla Bank of Japan con l’arrivo del neo-governatore Haruiko Kuroda, che ha lanciato a inizio aprile un maxi-piano di stimolo monetario senza precedenti.
Lo yen rischia crollo senza freni secondo Soros, ma dall’altra parte sostiene la borsa di Tokyo. Tuttavia, il Fmi applaude manovra monetaria della BoJ, invitando anche altre banche centrali a seguirne l’esempio. Ieri sono poi giunti anche i primi incoraggianti dati macroeconomici. A marzo la produzione industriale è cresciuta per il quarto mese consecutivo, mentre la disoccupazione è scesa al 4,1%. Migliora poi la spesa dei consumatori, che evidenzia così una maggiore propensione all’acquisto.