Lo Shanghai Stock Exchange, una delle principali borse di tutta la Cina, si è detto pronto a consentire agli emittenti stranieri di vendere titoli azionari: viene così aperta la strada a tutte quelle compagnie, come possono esserlo Hsbc Holdings e Coca Cola Company, che hanno intenzione di quotarsi nel secondo maggior mercato azionario a livello internazionale. Tale tipo di trading rappresenterà un cambiamento davvero epocale per l’azionario cinese, un qualcosa che non si verificava da almeno cinque anni e che consentirà alla città asiatica di guidare la finanza nazionale a partire dal 2020. La novità riguarda una platea davvero sconfinata di investitori individuali, i quali fino ad oggi sono sempre stati costretti a sopportare i controlli sul capitale esercitati dalla stessa Cina.
Ora, invece, in molti si sono convinti che l’internazionalizzazione del segmento azionario sarà in grado di apportare i giusti benefici all’intero paese, con le compagnie estere che appaiono davvero molto motivate da questo punto di vista. Tra l’altro, si è anche capito che una soluzione simile sarà ancora più appetibile per gli investitori cinesi, con la possibilità di beneficiare di una maggiore varietà per quel che concerne il tipo di società su cui puntare col proprio portafoglio. Intanto, bisogna ricordare che lo yuan, la valuta ufficiale dell’ex Impero Celeste, ha raggiunto quota 6,3370 dollari, il livello più alto in assoluto da quanto Pechino ha provveduto a unificare i tassi di cambio nel lontano 1993.
Un altro obiettivo che la seconda economia mondiale intende perseguire è quello di dare nuova linfa all’interesse degli investitori proprio in merito alle azioni; le difficoltà sono provocate soprattutto dal fatto che le imprese straniere non possono vendere titoli in Cina, visto che non è consentito dalle restrizioni finanziarie del paese, ma è loro consentito di farlo ad Hong Kong, l’ex colonia britannica che è tornata a essere proprietà cinese nel 1997.
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