La settimana natalizia si è chiusa come si era aperta. Borse contrastate e pochi scambi, all’insegna dell’attesa e dell’atmosfera festiva. Alcune piazze però hanno chiuso con passivi abbastanza pesanti, come Milano, che ha segnato un -1,21%, così come Francoforte che ha ceduto dello 0,48% e Parigi dello 0,50%. Delle principali piazze europee solo Londra ha chiuso con un positivo dello 0,84%. In Asia Tokyo scende dello 0,08%. Il Nikkei dunque resta una piazza forte, che quest’anno ha chiuso con un attivo del 19,1%, con l’indici che non vedeva questi numeri da 25 anni. Anche Wall Street è scesa nel suo anno d’oro, come non succedeva da cinque anni. Dow Jones a -0,41%, Nasdaq a -0,67% e S&P500 a -0,49%.
L’euro continua a salire e raggiunge di nuovo 1,20 dollari, fermandosi a 1,2018 sul dollaro. Lo spread resta stabile a 152 punti, e rendimento a 1,94%.
Pubblicazioni pressoché ferme ieri, con i soli dati dell’inflazione tedesca e dell’economia italiana. Anche in Germania l’inflazione non riesce a decollare e si ferma all’1,7% questo mese, addirittura in contrazione rispetto a novembre quando aveva registrato l’1,8%. Bene l’economia italiana, anche se la ripresa è più lenta rispetto alla media europea.
Sempre in crescita il prezzo del petrolio, con il Wti a 60,16 dollari al barile (+0,53%) e il Brent a 66,55 (0,59%). Segue l’oro a 1303 dollari l’oncia (+0,65%).