La crisi catalana scuote le borse europee, e Madrid crolla del 2,85%. A Milano la flessione è del 1,44%, a causa del calo netto del comparto bancario, che risente del richiamo della BCE sui crediti deteriorati nell’eurozona. Sia Parigi che Londra chiudono in negativo, rispettivamente dello 0,5% e dello 0,1%, mentre Francoforte fa segnare un +0,38%. Nuovi record invece per Wall Street, anche se le negoziazioni sono state poche. Dow Jones a +0,15% e S&P500 a +0,1%, ma scende il Nasdaq (-0,08%). anche Tokyp segna un piccolo rialzo (+0,06%), mentre c’è da segnalare la discesa del dollaro, che risente delle voci di sostituzione del presidente Janet Yellen, che Trump vorrebbe escludere. Le possibilità che sia riconfermata iniziano infatti ad assottigliarsi.
A Milano torna la Pirelli, che viene piazzata a 6,5 euro e chiude il suo primo giorno in Borsa a -0,46%. Malissimo i bancari, con Banco Bpm che perde addirittura il 5,4%.
Si apprezza l’euro sul dollaro a quota 1,1754 sul dollaro, mentre gli spread vengono coinvolti dalla crisi di Barcellona, con il Btp/Bund ormai a 181 punti, e Bonos spagnolo sul Bund a 133, ben 9 punti sopra la chiusura di ieri.
Per i dati del giorno, l’Istat ha pubblicato l’indice dei prezzi delle abitazioni, e l’indice Pmi, così come sono stati pubblicati gli stessi dati in Germania, e Francia.