Ore 10:30. Il mondo sta invertendo la tendenza, e i mercati segnano negativi che non si vedevano da qualche tempo. Un’inversione di tendenza a cui sembra partecipare anche qualche banca centrale, con inappropriate strette monetarie. Ieri poi la Apple ha rivisto in negativo le stime sui ricavi e ha portato il Nasdaq a +0,46%, mentre il Dow Jones ha chiuso appena sopra la parità, ma la giornata è stata molto pesante, con un recupero finale.
La mattinata
La giornata dei mercati si è aperta con le borse asiatiche sulla scia di New York, anche se Tokyo è sempre chiusa per le feste. In Cina, Shanghai cede lo 0,9%, Shenzhen lo 0,8% e Hong Kong lo 0,26%.
Europa debole, con Milano giù dello 0,41%, ancora in sofferenza per Banca Carige. Londra segna un -0,19%, Parigi un -0,69%, Francoforte un -0,73% e Zurigo è l’unica delle principali ora positiva, con il +0,22%.
Lo spread tra titoli italiani e tedeschi sale a 255 punti con rendimento decennale al 2,71%.
Con la crisi dei mercati salgono i beni rifugio, in primis sul forex dove lo yen sale sia sul dollaro che sulla moneta unica. L0euro quota 1,1363 dollari e 121,45 yen. Il dollaro a 106,88 yen. Sale anche lo yuan cinese, a 6,8774 dopo che la banca centrale di Pechino ha fissato il cambio a 6,8631 dollari. Sale l’oro, dello 0,4%, a 1.289,23 dollari l’oncia.
Continua a scendere il petrolio, con il Wti che scende del 2,5% a 45,57 dollari al barile e il Brent a 54,25 dollari.