Ancora una giornata negativa per le borse mondiali, dopo l’euforia di ieri. A portare giù Wall Street è stata di nuovo la paura dello shotdown federale, dopo la proroga concessa dal Senato circa due settimane fa. L’amministrazione negli Stati Uniti rischia di nuovo la chiusura se il Congresso non ratificherà l’autorizzazione al disavanzo, mentre i rendimenti dei titoli di stato continuano a salire. Il Dow Jones scende dello 0,08%, lo S&P500 dello 0,50% e il Nasdaq dello 0,9%. Così questa mattina Milano scende dello 0,98% e Francoforte dello 0,99%. Anche Parigi scende dello 0,54% e Londra dello 0,6%. In salita invece Tokyo, con un ottimo +1,3%.
Continua la fase di stabilità dell’euro sotto a 1,23 dollari, con l’attuale quotazione a 1,2288 dollari. Lo spread italiano si ferma a 120 punti, mai così basso da da settembre 2016, con i rendimenti a 1,95%.
Il surplus commerciale cinese per il mese appena passato è a 20,3 miliardi di dollari, la metà del mese precedente, e scende anche il surplus con gli USA, da 25,6 a 21,9 miliardi di dollari. Tutta “colpa” delle importazioni cinesi, che per il mese appena passato segnano un +36,9%. Aumenta dunque la domanda interna nel paese, segno del cambiamento dei consumatori in Cina. Scende l’avanzo commerciale tedesco ma le esportazioni della Germania continuano a viaggiare su ritmi altissimi. Siamo a 1.279,4 miliardi di euro, quest’anno (+6,3%). Scende il petrolio, con il Wti a 61,55 dollari al barile e il Brent a 65,34 dollari.