L’ultimo giorno della settimana vede le borse in ordine sparso. L’Europa apre positiva, mentre chiudono in negativo le borse americane e asiatiche. In America pesa l’attesa per i dati sul mercato del lavoro e sull’andamento dei salari, che gli analisti attendono per capire quando e quanto la Federal Reserve aumenterà il costo del denaro, dopo averlo lasciato ai livelli attuali lo scorso mercoledì.
Le borse
Ieri il Dow Jones è stato interessato da un alto sell-off, ma è riuscito a chiudere sulla parità (+0,02%), mentre non è andata così per lo S&P500 (-0,23%) e il Nasdaq (-0,18%). Nonostante i buoni risultati trimestrali delle aziende quotate, continua a pesare la guerra commerciale intrapresa dal presidente Trump, mentre un improvviso rialzo dell’inflazione americana potrebbe indurre la Fed ad anticipare il rialzo dei tassi sul dollaro.
Male anche i listini asiatici, con Tokyo che perde lo 0,16%, Hong Kong lo 0,81%, Shanghai lo 0,11% e Singapore lo 0,7%.
leggermente positive invece le borse europee, con Milano a +0,75%, Francoforte a +0,45% e Londra a +0,38%. Solo Parigi in difficoltà con il -0,22%.
A Milano presentato il bilancio di Generali con gli utili a +8,6% per il primo trimestre. Ci sarà oggi l’assemblea di Tim.
Mercato valutario e petrolio
Continua il rafforzamento del dollaro, con la coppia EUR/USD a 1,1979 dollari. La coppia EUR/JPY è a 130,72, yen. La coppia USD/JPY scende a 109,14. Continua a scendere il peso argentino, adesso a 23 dollari. La Banca centrale non riesce a sostenere la sua moneta, nonostante un nuovo aumento dei tassi di ben 300 punti base al 33,25%, dal 27,25% di una settimana fa. Spread italiano stabile a 119,7 punti.
Oro a 1.311,5 dollari l’oncia, petrolio Wti a 68,45 dollari e Brent a 73,73 dollari.