Il crollo della borsa di Tokyo avvenuto ieri è stato come un fulmine a ciel sereno per gli investitori, che fino a quel momento avevano brindato al boom delle quotazioni del listino azionario nipponico grazie ai fiumi di liquidità immessi nel sistema dalla Bank of Japan per combattere la deflazione. Dopo aver toccato il livello più alto da fine 2007, l’indice Nikkei-225 è clamorosamente crollato del 7,32% in una sola seduta di borsa. Il panic selling ha fatto scattare forti realizzi, ma forse il rally potrebbe ancora proseguire.
Secondo gli esperti di Jp Morgan Asset Management, “la correzione è giustificata e salutare, ma troppo violenta”. Non bisogna dimenticare che da inizio anno il Nikkei era salito di oltre 50 punti percentuali prima del tracollo di ieri. Secondo gli analisti di Jp Morgan AM, il forte momentum sul mercato azionario giapponese aveva generato uno stato di ipercomprato cronico, che ha così reso vulnerabile il listino a improvvise e brusche correzioni.
Tuttavia, nonostante lo scivolone di ieri, l’indice Nikkei beneficia ancora di tre quarti consecutivi di crescita a doppia cifra per la prima volta dal 1972. Gli esperti della banca di investimenti americana mantengono, però, una view positiva sulle azioni nipponiche. Jp Morgan AM si aspetta ancora “un po’ di nervosismo nei prossimi giorni ed è quindi consigliabile attendere una fase di stabilizzazione” prima di pensare a un ingresso sul mercato azionario giapponese. Per quanto riguarda l’economia reale, iniziano a vedersi i primi segnali di miglioramento dopo il lancio del programma di politica economica noto ormai come Abenomics.
Il premier Shinzo Abe gode di grande popolarità ed è favorito per la vittoria alle elezioni di luglio per la Camera Alta. Ciò dovrebbe favorire il processo di accelerazione delle riforme strutturali. La banca americana si aspetta che lo yen resti debole nei prossimi mesi, con impattto positivo sull’azionario del paese del Sol Levante. Oltre a Jp Morgan AM, anche Credit Suisse consiglia di investire sul Giappone nel 2013. Nel breve termine è meglio essere prudenti, ma dopo la fisiologica fase di correzione potrebbe esserci un ritorno deciso degli acquisti.