I conti di Nestlè, il leader svizzero nel settore degli alimentari e delle bevande, hanno registrato un sicuro miglioramento, con ricavi in crescita dell’11 per cento, trascinati al rialzo dai risultati positivi dei mercati emergenti. Non tutto, però, sembra essere andato per il verso giusto: l’incremento del fatturato non ha infatti soddisfatto le attese degli analisti, che hanno penalizzato l’andamento delle quotazioni del titolo in Borsa. Ma vediamo come si è chiuso il trimestre per il gruppo elvetico, e quali erano le previsioni iniziali.
Durante i primi nove mesi dell’anno il colosso svizzero ha registrato un aumento delle vendite dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre gli incassi hanno raggiunto 73,3 miliardi di dollari contro i 67,84 miliardi dei primi nove mesi dell’anno precedente. “Tuttavia” – evidenzia l’edizione online del quotidiano La Repubblica – “la crescita attesa dei ricavi – al netto di acquisizioni, dismissioni e oscillazioni delle valute – era in media del 6,3%, ma il dato si è fermato al 6,1 e le azioni hanno perso fino al 2,7%, il calo più forte da aprile. Complessivamente, l’incremento del giro d’affari – anche se insufficiente rispetto alle stime – è stato più marcato (+11,7%) nei paesi emergenti e più modesto (+2,4%) nei mercati più sviluppati. Nel dettaglio, il balzo in avanti è stato del 10,8% in Asia, Oceania e Africa, del 6,1% nelle Americhe e del 2,5% in Europa”.
Cerca di correre ai ripari il direttore generale della società, Paul Bulcke, che afferma come “il risultato è in linea con le nostre attese (…) La dinamica contante della crescita combinata a una pressione dei costi leggermente più contenuta, ci permette di confermare le nostre previsioni per l’intero esercizio. Il nostro successo è dovuto all’espansione delle nostre rotte sui mercati e a un’offerta di prodotti sempre più ricca”.
Per l’intero 2012, il gruppo prevede una crescita organica fra il 5-6% e una crescita reale interna (al netto di joint venture e nuovi prodotti) del 2,9%.