Crisi mutui subprime: taglio dividendi

Alcune società, i cui titoli salivano da molti anni, sono state costrette a tagliare i dividendi (Merrill Linch, Citygroup). La perdita del Dow Jones continuerà molto probabilmente a essere sempre più significativa.
Ma a cosa sono dovute queste perdite che stanno costringendo questi gruppi a diminuire la remunerazione dei loro titoli?


Tali gruppi offrono un’ampia varietà di strumenti di credito, quali i mutui subprime, i prestiti d’auto subprime, le carte di credito subprime. Sono quei prestiti che vengono concessi ad un soggetto che non può accedere ai tassi di interesse di mercato, in quanto ha avuto problemi pregressi nella sua storia di creditore, quindi inadempienze, pignoramenti fallimenti e ritardi, per cui sono creditori ad alto rischio di insolvenza e che difficilmente potrebbero ottenere altre forme di credito. Sarebbe quindi una forma di “aiuto” che ha lo scopo di estendere l’accesso al mercato del credito a consumatori che non l’avrebbero altrimenti; la banca accetta il rischio di insolvenza concedendo crediti a tassi più elevati. Chiaramente tale tipologia di credito non ha riscosso i consensi di tutti gli economisti: si cerca realmente di aiutare soggetti che sono già in difficoltà concedendo loro crediti a tasso più elevato? In alcuni casi infatti, questa potrebbe rilevarsi una pratica predatoria verso questi clienti “deboli”. Le banche potrebbero concedere mutui subprime ma l’utilizzo dovrebbere essere comunque limitato, altrimenti il risultato potrebbe essere proprio quello subìto dalla City Group negli ultimi giorni, l’analista Guy Moszkowski sostiene in una nota di ricerca rivolta ai clienti della banca che Citigroup potrebbe registrare una perdita maggiore del previsto, a causa di svalutazioni per ben 16 miliardi di dollari. Secondo l’analista le svalutazioni di asset legati ai mutui subprime, fanno pensare a un forte peggioramento per il valore dei titoli nei prossimi giorni.

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