La brutta frenata fatta registrare nelle ultime sedute da Wall Street (provocata soprattutto dall’aumento delle sofferenze presso Bank of America) ha coinvolto anche le principali borse dell’Asia: l’indice Nikkei ha chiuso infatti con un ribasso di 2,39 punti percentuali, a quota 8.711,33 punti e a complicare la situazione ci ha pensato il rialzo generalizzato dello yen. C’è inoltre da sottolineare la grande debolezza dimostrata dai principali titoli finanziari. Toyota, solo per fare un esempio, sta pianificando una produzione di 6,2 milioni di autoveicoli, il 12% in meno rispetto all’esercizio precedente; continua inoltre il difficile momento vissuto da Toshiba, la quale è oggetto di forti rivendite in previsione del massiccio aumento di capitale che dovrebbe verificarsi a breve. Infine, non incoraggiano le previsioni del Fondo Monetario Internazionale, che ha stimato una contrazione del Pil giapponese del 5,8% nell’anno solare 2009.