Atene non pagherà il Fondo Monetario Internazionale. E il rischio default aumenta.
Il ministro degli Interni, Nikos Voutsis, ha detto esplicitamente che la Grecia non ha soldi per pagare pensioni e salari e insieme far fronte a 1,6 miliardi di scadenze di prestiti da restituire al Fmi nel mese di giugno. Il portavoce del governo, Gabriel Sakellaridis ha quindi precistato: “Sulla base dei nostri problemi di liquidità abbiamo una necessità imperativa di raggiungere l’accordo il prima possibile. Pagheremo i nostri impegni come meglio potremo. E’ responsabilità del governo pagare tutti i nostri obblighi”. Tuttavia Sakellaridis non ha nascosto come le parti siano ancora lontane dal raggiungere un accordo soprattutto per quanto riguarda “Iva, pensioni e mercato del lavoro”.
I mercati non possono fare a meno di soffrire la situazione di caos e si muovono in rosso: dopo un inizio in tenuta, Milano peggiora e arriva a cedere il 2%, mentreParigi arretra dello 0,9%, Madrid del 2,2% e Atene del 2,1%. I riflessi si sentono sull’euro, che si indebolisce verso tutte le principali monete concorrenti e scende sotto la soglia di 1,1 contro il dollaro (le valute). Si tratta per altro di un lunedì a mezzo servizio sui listini internazionali, visto che restano chiuse Piazze importanti quali Wall Street (per celebrare il memorial Day), la Borsa di Londra (Bank holiday), quella di Francoforte e quella di Hong Kong.
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi, termometro della tensione sull’Eurozona nei momenti di rischio di rottura della moneta unica, parte oggi in lieve ribasso. Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi si attesta a 122 punti base, con il rendimento del Btp decennale che sul mercato secondario si piazza all’1,84%.