Non è un buon momento per le internet company. Dopo il suo controverso sbarco sul listino azionario Nasdaq, ieri sera Facebook ha presentato i conti relativi al secondo trimestre dell’anno deludendo gli investitori. Il trimestre si è chiuso con una perdita netta di 157 milioni di dollari (perdita per azione 0,08$), mentre nello stesso periodo del 2011 la società guidata da Marck Zuckerberg aveva guadagnato 240 milioni di dollari. Il tiolo Facebook ha perso l’8,52% a 26,84 dollari, toccando il minimo più basso da un mese e mezzo.
Le quotazioni sono ora dirette verso i minimi storici di 25,52 dollari, toccati a inizio giugno scorso. I ricavi sono cresciuti del 32% a 1,18 miliardi di dollari, leggermente superiori alle attese degli analisti che si aspettavano ricavi per 1,15 miliardi. Escludenso le voci straordinarie per “stock compensation”, Facebook avrebbe chiuso il trimestre con un utile per azione di 0,12 dollari, ovvero ciò che si aspettavano gli analisti. I proventi pubblicitari sono aumentati del 28% a 992 milioni di dollari e rappresentano l’84% del totale.
Il numero degli utenti del social network è salito del 29% a 955 milioni. Alla luce della perdita registrata ieri in borsa, la capitalizzazione del titolo in borsa è ora intorno ai 65 miliardi di dollari. Al debutto capitalizzava 100 miliardi di dollari e il prezzo dell’Ipo è stato di 38 dollari per azione. Oggi siamo poco sotto 27 dollari. Il valore attuale delle azioni riflette 70 volte gli utili attesi per il 2012. Il “giovedì nero” per le web companies è stato assicurato anche dal tracollo in borsa di Zynga, che ha perso il 37,6%.
Il colosso dei videogiochi è legato a doppio filo al social network. Le azioni Zynga hanno perso i due terzi del loro valore dal giorno del debutto in borsa, avvenuto a metà dicembre 2011. I giochi di Zynga, come FarmVille e CityVille, rappresentano un decimo delle entrate di Facebook. Il titolo Zynga è stato bocciato da numerosi broker e banche d’affari, tra cui lazard e Citigroup.