Altro colpo di scena nelle trattative per la fusione tra Eads – Bae. Stando a quanto riporta l’agenzia di stampa TM News, infatti, le due società avrebbero bloccato le negoziazioni, e non avrebbero nemmeno domandato la proroga ai negoziati, ponendo di fatto termine a una vicenda che non si è mai caratterizzata per semplicità. Stando alle indiscrezioni dei primi minuti, poi confermate da più fonti, a interrompere le relazioni sarebbe stata la parte tedesca. Per gli analisti, la notizia porterebbe una boccata d’ossigeno a Finmeccanica.
La casa madre di Airbus – Eads, e la britannica Bae Systems, puntavano a creare il colosso di principale riferimento mondiale nel settore della difesa e dell’aerospaziale. Usare il passato non è certo illecito: “la Germania ha bloccato l’accordo, secondo quanto riporta France Presse citando fonti vicine alla questione” – segnalava l’agenzia di stampa, ricordando altresì come sia scaduto – “il termine imposto dalle normative britanniche alle due società per formalizzare le loro intenzioni con un piano preciso, oppure rinunciare all’aggregazione per un periodo di sei mesi. “Non ha funzionato perché i tedeschi hanno deciso di bloccare l’intesa”, ha detto la fonte citata dall’agenzia transalpina. Ancora ieri restava in piedi l’ipotesi di una richiesta di proroga al periodo di studio, ma a questo punto il progetto sembra rischiare di arenarsi del tutto. Precedentemente altre fonti citate da France Presse avevano parlato di scarsi progressi nei negoziati, aggiungendo che le due società non intenderebbero nemmeno chiedere una proroga”.
Insomma, un nuovo arresto è giunto dopo le indiscrezioni di ieri mattina (ne avevamo già parlato: Fusione Eads – Bae sempre più difficile), quando un portavoce del governo francese aveva affermato che le trattative stavano invece proseguendo. “Un nodo chiave è rappresentato dalle quote nazionali che Francia, Germania e Gb avrebbero in un gruppo attivo su un settore ritenuto di interesse strategico per i rispettivi paesi. Inoltre ieri il Financial Times riferiva che è aumentata la quota di azionisti di Bae ostili all’operazione, avvicinandosi al 30 per cento del capitale” – conclude l’agenzia.