Ha subito un rinvio l’assemblea che avrebbe dovuto dare il via libera all’integrazione tra la Glencore e la Xstrata. Sul fronte della decisione dell’operazione di fusione tra le due multinazionali sembra esser stato decisivo l’intervento oppositivo della Qatar Holding, che ha preceduto una nuova offerta da parte del gruppo acquirente, che ha proposto 3,05 nuove azioni per ogni titolo Xstrata, e il proprio amministratore delegato, Ivan Glasenberg, come guida della nuova realtà.
L’operazione di fusione tra le due grandi società non è pertanto stralciata, ma solo rinviata nel tempo. Glencore e Xstrada, con l’obiettivo di creare il maggior colosso nel settore del commercio delle materie prime, hanno infatti scelto di prendersi una nuova pausa di riflessione, indotta dall’assemblea degli azionisti di Glencore (incorporante), convocata ieri a Zugo, in Svizzera, e produttrice del rinvio della decisione.
Stando a quanto affermato dal portavoce della Glencore (tra l’altro, data tra i possibili acquirenti dello stabilimento di Alcoa in Sardegna), Simon Murray, a nuocere al buon esito della trattative sarebbe stata la mancata approvazione del valore dell’operazione, con la Qatar Holding, secondo azionista di riferimento della compagnia, che non ha ritenuto soddisfacente l’offerta di 2,8 nuove azioni Glencore per ogni titolo Xstrata, chiedendo 3,5 azioni contro una. Glencore, che ha rifiutato la controproposta, ha però alzato il tiro a 3,05 nuove azioni per ogni titolo di Xstrata.
Glencore ha infine indicato il suo attuale CEO, Ivan Glasenberg, come nuovo timoniere del gruppo che nascerebbe dall’operazione, in grado di costituire il quarto leader mondiale nel settore minerario, con capitalizzazione di poco inferiore ai 70 miliardi di euro.
“Il progetto di fusione iniziale” – conclude in proposito La Repubblica – “presentato lo scorso febbraio, prevedeva che l’attuale direttore generale di Xstrata, Mick Davis, dovesse occupare quella poltrona mentre Glasenberg era indicato come dg aggiunto. A luglio, l’assemblea era già stata rinviata una prima volta a causa delle opposizioni della Qatar Holding e del malumore suscitato dai premi destinati a 73 responsabili chiave dei Xstrata, tra cui Mick Davis”.