Il Dipartimento di Giustizia di Washington salva Goldman Sachs dal possibile processo, ritenendo che “in base alla legge e alle prove”, non vi sarebbero le basi per poter perseguire penalmente la banca d’affari o i suoi dipendenti. Funziona, pertanto, il patteggiamento che l’istituto di credito ha effettuato nei confronti della Sec, con pagamento di 550 milioni di dollari finalizzato alla risoluzione della disputa. Ma cerchiamo di comprendere cosa è accaduto, e perché, in fin dei conti, Goldman Sachs può ben festeggiare la chiusura dell’indagine che la riguardava.
“Dopo un’attenta revisione delle informazioni fornite dal rapporto del Senato e dopo un anno di indagini, il Dipartimento di Giustizia ha determinato che, in base alla legge e alle prove, non ci sono le basi” per eventualmente perseguire Goldman o i suoi dipendenti, si legge in una nota che ha diffuso poco fa il Dipartimento di Giustizia, come riportato dalla stampa americana.
Le accuse erano contenute in un rapporto del 2011 da parte del Senato, e riguardava principalmente l’operazione ribattezzata Abacus, concernente a sua volta i cdo strutturati per riflettere le prestazioni del mercato dei Rmbs (le residential mortgage backed securities), per la quale la Sec ha accusato di frode la banca d’affari.
Come ricordato in un suo articolo, il quotidiano La Repubblica segnala come “lo scandalo ha al centro Fabrice Tourre, il banchiere di Goldman che si è definito ‘Faboulous Fab’ in una email a un amico in cui parlava di tali prodotti derivati. Goldman Sachs ha patteggiato con la Sec il pagamento di 550 milioni di dollari per risolvere la disputa. Tourre di trova invece ancora ad affrontare accuse civili da parte della Sec”.
Goldman Sachs esce quindi di scena dalle indagini. Il nome della società era salito alle ribalte tricolori per la discussa vendita del 92% dei titoli di debito pubblico detenuti in proprio portafoglio. Qui il nostro approfondimento sulla attualissima materia: Goldman Sachs vende titoli di Stato italiani.