E’ davvero un periodo buio per la finanza mondiale. Il Gotha del credito è sotto accusa per continue manipolazioni del mercato e per scommesse speculative azzardate, in grado di mettere a repentaglio il funzionamento dell’economia reale. Dopo lo scandalo derivati di JP Morgan è stata la volta dell’Ipo Facebook, che ha fatto finire sotto inchiesta numerose banche americane che avrebbero lucrato decine e decine di milioni di dollari manipolando la quotazione del social network nel momento dello sbarco al Nasdaq.
L’ultimo scandalo è quello della manipolazione dei tassi interbancari, che ha colpito pesantemente Barclays. Ma non finisce qui. Un fondo pensione olandese sarebbe in procinto di citare in giudizio la divisione di asset management di Goldman Sachs, chiedendo un risarcimento di 313 milioni di euro. Si tratta di Pensioenfonds Vervoer, che chiederà all’Alta Corte di Londra di farsi riconoscere la richiesta di risarcimento a seguito di investimenti fatti dalla divisione di asset management di Goldman per lavoratori olandesi dei trasporti in attività giudicate “inappropriate”.
Gli investimenti si trasformarono in perdite molto importanti dopo lo scoppio della crisi finanziaria del 2008. Il fondo pensione olandese ha già sostituito Goldman Sachs con un altro gestore nel 2010, tre giorni dopo che la SEC intraprese un’azione legale contro di essa nel controverso “caso Abacus” che portò a un settlement da ben 550 milioni di dollari. Nel frattempo un giudice federale di Manhattan ha confermato l’arbitrato che nel 2010 impose alla Goldman Sachs di pagare 20,6 milioni di dollari ai creditori chirografari dell’ormai defunto hedge fund Bayou Group.
Si trattava più che altro di uno “schema Ponzi” e Goldman Sachs aveva ricoperto il ruolo di prime e clearing broker per i fondi Bayou, il cui fondatore è stato condannato a 22 anni di carcere per la truffa da 400 milioni di dollari. Esultano i creditori, soprattutto dopo che il ricorso della banca d’affari americana è stato respinto. Ora ci si aspetta un innalzamento degli standard di supervisione e controllo degli hedge funds, da parte delle banche d’affari che fanno il clearing delle loro transazioni.