Google, il più importante motore di ricerca del mondo, ha annunciato la propria intenzione di ridurre di 4 mila dipendenti la forza lavoro di Motorola, società controllata che opera nel settore dei telefoni cellulari. Stando a quanto rivelato dal New York Times, che ha anticipato la notizia sui media, la scelta di ridurre i posti di lavoro dovrebbe riguardare specialmente le strutture che la Motorola possiede all’estero: due terzi dei tagli, infatti, andranno ad esser effettuati al di fuori dei confini nazionali.
Un altro tassello va così ad integrarsi nella recente storia della società, acquistata da Google nel 2011 per una cifra vicina ai 12,5 miliardi di dollari e ancora al centro di una procedura di ristrutturazione che passa (anche) attraverso la riduzione del 20% della forza lavorativa della società.
Il gruppo opera attualmente con oltre 90 sedi in tutto il mondo, e la revisione dei piani sembra essere il tentativo estremo di compensare la perdita di mercato in favore dei principali concorrenti come Apple e Samsung. Sul fronte strategico, sembra che la società abbia intenzione di snellire la propria gamma commerciale, andando a concentrarsi sulla produzione e sulla promozione di pochi e redditivi cellulari.
La conferma arriva da Dennis Woodside, amministratore delegato, che si è detto “entusiasta del mercato degli smartphone”, ricordando poi come “Google è costruito su un modello di business legato alla rete, mentre il mondo va verso il mobile. Siamo interessati a comprendere ogni cosa su questo business”.
Il taglio non ha sorpreso gli osservatori di mercato. Piuttosto, gli analisti si interrogano ancora sulle reali volontà dell’operazione di acquisto di Motorola da parte di Google (che può comunque render lieti i suoi azionisti con il recente dividendo straordinario), esprimendo evidente scetticità sul motivo per cui il motore di ricerca si sia avventurato in un segmento non certo semplice, contraddistinto da bassi margini di redditività e da un’elevatissimo grado di concorrenzialità: chiedere a Research In Motion, che proprio non riesce a tenere la propria quota di mercato dinanzi ai competitors Samsung & Apple.