Atene potrebbe chiedere più tempo per il risanamento del Paese; la crisi che ha investito l’Euro ha costretto la Grecia in un default controllato che ora richiede misure eccezionali e tagli alla spesa extra per invertire la tendenza. La richiesta del premier Antonis Samaras è di un piano scaglionato in quattro anni. La variazione richiesta dal premier riguarda in particolare l’allungamento da due a quattro anni del piano di tagli sulla spesa pubblica.
Angela Merkel ha già espresso la sua opinione, che si conferma negativa;
Per la cancelliera Angela Merkel e il governo tedesco vale l’accordo in vigore preso da Atene con Ue, Fmi e Bce
Anche se queste risposte a “bruciapelo” potrebbero essere emotive e non ragionate, è possibile che in questo caso la Germania seguirà una linea di condotta estremamente rigida vista la situazione. Ritardi nei provvedimenti si sono già avuti e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti; per evitare nuovi errori ed allontanare la Grecia dal crollo finanziario serve quindi agire in fretta e le proroghe potrebbero costare tanto al Paese stesso quanto all’intera area Euro, impegnata a livello finanziario nel salvataggio di un Paese sempre più lento nelle sue azioni.
Il clima di sfiducia verso la Grecia è compensato da un ottimismo per il resto dei Paesi Membri, che invece sembrano comportarsi correttamente nella loro azione contro la crisi economica; il rilancio dei Paesi a rischio è ancora lontano ma un passo avanti è stato fatto sia da Spagna sia dall’Italia, anche se sui differenziali il risultato stenta ad arrivare.