L’innalzamento dei tassi di interesse cinesi non poteva non avere conseguenze dal punto di vista finanziario e in effetti qualcosa di importante è accaduto: le principali piazze europee hanno chiuso in ribasso le sedute immediatamente successive alle festività natalizie. I cali più importanti sono quelli registrati a Parigi (-0,9%), Francoforte (-1,11%) e Madrid (addirittura due punti percentuali in meno), ma non è andata meglio nemmeno Piazza Affari, la quale ha assistito a una brusca frenata da parte dell’indice Ftse Mib, penalizzata, in particolare, dalle cosiddette blue chip e dagli energetici, con Enel ed Eni in deciso calo. Tra l’altro, non poteva essere altrimenti, Pechino ha dettato legge anche per quel che concerne le performance delle borse della Cina; in tal caso, occorre rimarcare il pessimo andamento delle piazze di Shanghai e Shenzhen, caratterizzate dalle perdite degli indici Composite e da un real estate piuttosto malandato.