Secondo i dati diffusi ieri dall’Eurostat l’inflazione in area Euro è stabile nel mese di luglio 2012. I prezzi al consumo su base annua si attestano al 2,4% mentre su base mensile sono calati dello 0,5%. L’inflazione annua è pari al 2,5% nell’Eurozona; il dato, comparato con il 2,9% di un anno fa’, registra un miglioramento marginale sotto questo punto di vista, anche se le Borse Europee sembrano non beneficiare troppo della notizia.
Il paragone ad un anno dei dati rilevati infatti non è particolarmente indicativo in questa fase di mercato; l’andamento del mercato azionario e della crisi economica nell’ultimo anno è stato negativo ma il recupero registrato ha riportato i Paesi membri alla stessa condizione di un anno fa’, quando è esploso il pericolo legato ai debiti sovrani dell’area Euro.
I tassi più bassi di inflazione sono stati registrati in Svezia (0,7%), Grecia (0,9%), Germania e Lettonia (1,9%), Ungheria (5,7%), Malta (4,2%), Estonia (4,1%). Anche su base annuale la Svezia risulta essere quella con il minor tasso di inflazione (1%), seguita da Irlanda (1,6%) e Grecia (1.8%).
Ancora una volta le notizie che muovono il mercato contrastano fortemente tra di loro, lasciando il movimento delle Piazze Azionario in mano alla speculazione; i bassi volumi amplificano i contrasti e la volatilità di breve termine, guidata da grandi somme di denaro che però non rispecchiano le aspettative di lungo termine, ora più oscure che mai. A distanza da un anno dall’avvio della fase di pericolo legata ai debiti dell’Eurozona il differenziale si trova ancora in zona di pericolo e le aspettative di un movimento direzionale sull’azionario slittano in avanti lasciando spazio a movimenti disordinati che fino a metà settembre caratterizzeranno le Piazze Europee con meno volumi.