Prada e gli altri titoli del lusso italiano e internazionale sono sotto l’occhio attento degli analisti. La motivazione è derivata dalla pubblicazione recente dei risultati semestrali di Burberry, che hanno di fatto aperto margini di interessante (ma negativa) interpretazione sugli utili dell’azienda e di settore. La colpa è del rallentamento delle vendite, accentuato negli ultimi tempi. Un trend che non riguarda solo Burberry, ma tutte le aziende del settore: di qui la preoccupazione per la pubblicazione dei dati economici e finanziari che verranno sul breve termine.
Come già anticipato, pertanto, gli occhi sono puntati verso Prada, che tra pochi giorni (lunedì 24 settembre) renderà noti i suoi dati semestrali. A questo punto, se anche Prada pubblicherà dei dati negativi rispetto alle indicazioni precedenti, il messaggio diverrà pressochè ufficioso e timoroso. Ne deriva altresì una particolare tensione prospettica sul brevissimo termine dei titoli Prada, che potrebbero riservare gradite o sgradite sorprese con l’avvicinarsi della pubblicazione delle statistiche di bilancio.
Un riequilibrio verso lidi più ragionevoli potrebbe tuttavia celare anche un altro segnale, meno preoccupante per la tenuta del comparto, ma non certo privo di conseguenze negative per gli investitori. Negli ultimi tempi, infatti, il settore è salito molto, e qualsiasi segnale – anche di modesta entità, come potrebbero essere risultati sotto le stime da parte di Prada – potrebbero essere produttivi di significative variazioni al ribasso.
In merito, l’inserto Affari & Finanza de La Repubblica riporta come Bloomberg, nel suo indice sulla moda europea, abbia ricordato come l’index sia cresciuto del 22 per cento nel 2011, dopo aver guadagnato il 60 per cento nel 2010 e nel precedente 2009. Per tale motivo la domanda degli operatori è se “il momento magico della moda stia entrando in una naturale fase di assestamento, dopo i successi precedenti. Anche perché l’economia cinese, che sta tirando le vendite del settore più di ogni altra area del mondo, ha segnato nel secondo trimestre 2012 il tasso di crescita più lento negli ultimi tre anni”.