L’ultima ottava di borsa ha evidenziato una forte perdita di momentum sui mercati azionari, in particolare quelli europei, che sono storicamente molto più volatili di Wall Street. Molti investitori si stanno chiedendo se sia opportuno approfittare della recente correzione delle quotazioni per tornare ad acquistare azioni europee, scommettendo sul proseguimento del rally iniziato sul finire di luglio scorso. Secondo Ubs Investment Research il rialzo delle borse europee non è ancora finito.
Gli analisti della banca d’affari svizzera ritengono che ci sono ancora molte aziende di alta qualità, che ai valori attuali restano fondamentalmente sottovalutate. Tuttavia, Ubs sottolinea che esistono sempre rischi di ricadute e possibili brusche inversioni della tendenza rialzista. Gli analisti della banca elvetica sono convinti che il rally delle borse europee potrà continuare solo se il clima di “risk on” resterà intatto. Viene ritenuta fondamentale la fiducia degli investitori, in quanto l’appetito per il rischio aumenta quando i mercati sono tranquilli.
In uno studio sull’azionario europeo condotto dalla banca svizzera, emerge che dal 2009 ad oggi le borse hanno messo a segno ben 5 rally guidati dal valore dei corsi azionari con una durata media di 66 sedute. L’analista Arnaud Giblet ha un approccio bottom-up e consiglia di entrare sulla borsa tedesca. Giblet vede spazi per un upside strutturale dell’azionario. Alla Ubs sono convinti che il rally possa continuare, ma c’è comunque un invito ad una maggiore prudenza attraverso una selezione di titoli e settori di qualità.
La casa d’affari elvetica suggerisce di posizionarsi su titoli di società produttrici di beni di consumo durevoli, come Husqvarna e Lonza Group, titoli appartenenti al settore dei servizi per i consumatori, come Securitas, Randstad e Adecco, azioni del settore energy (Eni e Total in prima fila), retail alimentare (Delhaize, Metro, Tesco), assicurazioni (Aviva piace molto), settore minerario (Eurasian Natural Resources Corp e Kazakhmys), telecomunicazioni (in particolare France Télécom) e utilities (in primis Iberdrola).