In Germania è arrivato il momento che in molti si aspettavano. La Merkel uscita dalle elezioni vincente ma fortemente indebolita non riesce a formare il governo, perché i liberali non hanno accettato l’intesa proposta. Ora bisognerà cercare di formare un governo di minoranza, o andare di nuovo alle elezioni. La crisi politica del gigante europeo si riflette sulle borse europee e sull’euro, in calo sul dollaro. I mercati sentono la pressione dell’empasse tedesco e a Milano si apre con un netto -0,55%, la peggiore della mattinata. A Francoforte la borsa cede dello 0.45%, Londra dello 0,3% e Parigi dello 0,15%.
In alto lo yen che porta ancora giù la borsa di Tokyo, che chiude con un -0,6%, dopo le grandi performance registrate fino ad una settimana fa. In America i mercati sono ancora in attesa di sapere come andrà la riforma fiscale di Trump, e intanto il dollaro si rafforza sull’euro. La moneta unica, coinvolta nella crisi politica tedesca apre a 1,1738 dollari.
A Milano sono ancora le banche ad essere attenzionate dai mercati, con i due casi Carige e Creval. Se per la Carige la crisi sembra in via di risoluzione, con il titolo riammesso sul mercato, per Creval la situazione è critica. Il titolo, appena reinserito in listino, crolla, e la banca deve cercare un aumento di capitale pari a 700 milioni. In Germania è il giorno dei dati sulla produzione, mentre Draghi parlerà al al parlamento europeo.
Infine petrolio alternato, con leggera salita del Wti e piccolo stop del Brent.