Il movimento Occupy Wall Street torna sulla Piazza; gli indignati, radunati grazie a Facebook e spinti da una crisi che ha cambiato il volto dell’America tornano con la primavera a far sentire la propria voce nella “sede” storica della protesta. Sembra che prima di approdare a Chicago il 20 e 21 maggio prossimi il movimento abbia deciso di ripercorrere le tappe passando dal Zuccotti Park, ex fulcro della rivolta.
Non gli è stato permesso ovviamente alcun “camp” come è successo in passato, ma questa volta il messaggio era molto semplice; siamo ancora qui. Per mesi non si è parlato molto della protesta, ma questo non vuol dire che i manifestanti abbiano trovato pace; come prima apparizione in pubblico dopo l’inverno ormai finito il bilancio è piuttosto contenuto, visto che si parla di qualche arresto e solamente tre manifestanti lievemente feriti, ma se questo è l’inizio allora l’estate sarà più calda del previsto.
Da quanto la protesta è attiva la crescita è stata esponenziale, anche fuori dagli USA; il quadro generale dopo la crisi finanziaria degli USA e dopo la crisi dell’Eurozona non è assolutamente cambiato e l’oppressione del sistema bancario è ancora insostenibile. Le lobby ed i potenti del mondo finanziario tengono ancora sotto scacco le classi più deboli, ed è proprio a queste che Occupy Wall Street fa’ appello per il May Day; la speranza infatti è quella di coinvolgere studenti e sindacati per uno sciopero generale che avrebbe conseguenze decisamente importanti.
Da quanto il movimento è tornato a farsi sentire può vantare un nuovo, importante appoggio; il regista Michael Moore si è infatti schierato dalla loro parte e gli “indignati” sostenendo in tutto e per tutto il movimento e le motivazioni che hanno spinto i manifestanti. Inutile dire quale è il pensiero comune; nascerà un nuovo documentario? OWS spera ovviamente di si.
►IL PRIMO MATRIMONIO INDIGNATOS A ZUCCOTTI PARK