Ancora oggetto di discussione è il piano di salvataggio dell’Unione Europea, con il fondo salva-Stati che deve ancora essere quantificato. Anche se l’Eurozona si sta dirigendo verso una fase di stabilizzazione e crescita, un errore in questo momento potrebbe far regredire il progresso registrato e rigettare il Vecchio Continente nel caos, allargando ancora i differenziali.
Al momento la preoccupazione maggiore dell’Unione Europea è quella di quantificare il fondo Salva Stati per evitare appunto una regressione in caso di pericolo; attualmente il fondo viene quantificato in 500 miliardi di euro ma il piano top-secret al vaglio dei vertici potrebbe aumentare questa cifra fino a quadruplicarla, mettendo a disposizione 2 mila miliardi di euro a sostegno dell’Eurozona.
Durante l’incontro tra Angela Merkel e Mario Draghi si parlerà appunto di questi temi, anche se la valutazione del fondo salva Stati viene seguita dai ministri finanziari dell’Eurozona di 17 Paesi. In sostanza comunque i 500 miliardi di euro basterebbero, secondo i più, al salvataggio delle situazioni più a rischio. Per includere però eventuali problemi di Paesi più forti come Spagna e Italia è necessario mettere in preventivo il quadruplo della cifra, anche se poi effettivamente non sarà usata.
Il mercato intanto continua a rispondere negativamente agli stimoli; lo spread si allarga (superando quota 350 punti tra btp e bund) ed il mercato torna a scendere nelle prime battute della seduta di oggi, con il FTSE-Mib che cede lo 0,36% impostando la giornata negativamente. Un recupero immediato scongiurerebbe la perdita di 15800 punti, supporto operativo valido per la giornata di oggi, e rilancerebbe verso l’alto il mercato con un recupero immediato di quota 16000. Molto dipenderà dagli sviluppi del fondo salva Stati, che però richiedono ancora tempo per diventare definitivi.