Un’altra notizia rischia di agitare le turbolente acque del mondo bancario e finanziario. Mentre in Svizzera è stato favorevolmente approvato il referendum che impone un tetto ai superbonus e, soprattutto, la riconduzione della scelta dello stipendio ai manager in capo all’assemblea degli azionisti, Hsbc ha chiuso il 2012 con utili in calo, ma erogando uno stipendio da Paperone al suo chief executive officer. Una notizia che non ha mancato di suscitare particolari clamori mediatici.
Di fatti, nonostante il calo de profitti, Hsbc è stata criticata per aver proseguito nella sua politica di elargizione di ricchi compensi ai manager. La banca inglese ha infatti archiviato il 2012 con un utile lordo in calo del 5,6 per cento a 20,65 miliardi di dollari e – di contro – erogando al suo amministratore delegato, Stuart Gulliver, una remunerazione che (tra stipendi è bonus) è stata pari a 11 milioni di dollari (vedi anche Il Regno Unito è preparato ai peggiori scenari per l’eurozona).
Si noti altresì come quanto conseguito dalla banca sia ben distante da quanto previsto dagli osservatori, visto e considerato che gli analisti avevano stimato per la banca un utile in rialzo a 23,49 miliardi di dollari dai 21,87 miliardi del 2011. Tuttavia, a pesare sull’ultima riga di conto economico – ha affermato il colosso finanziario britannico in una nota – è stato il patteggiamento da 1,92 miliardi di dollari con le autorità Usa a dicembre per la vicenda relativa al riciclaggio di denaro (vedi anche Previsioni catastrofiche per il 2013 da Marketwatch.com).
Il patteggiamento – utile per evitare che venissero comminate sanzioni ancor più pesanti – era giunto al termine di un’indagine delle autorità Usa per riciclaggio di denaro legato a noti cartelli della droga. La banca era stata accusata di complicità nell’attività di riciclaggio, e aveva optato di porre fine alle indagini da parte del Tesoro americano, del dipartimento di giustizia, delle agenzie federali e del procuratore generale di Manhattan, pagando una salata multa.