Oggi forti tensioni sui titoli governativi italiani che in apertura salgono a 135 punti base, mentre i rendimenti schizzano sopra il 2%.
Anche i Treasury americani continuano a superare il 3%, avvicinendosi ai massimi del 2011.
Le borse
Le borse europee aprono sottotono, sulla scia dei listini americani e asiatici. Tokyo ha seguito questa mattina l’andamento di New York, con il Nikkei che chiude a -0,44% e il Topix a -0,27%.
Walll Street è stata debole ieri. Il Dow Jones ha chiuso a -0,78%, lo S&P500 a -0,68% e solo il Nasdaq ha chiuso positivo (+0,81%). La borsa americana soffre i rendimenti obbligazionari, e le nuove dichiarazioni del presidente Fed di Dallas, Robert Kaplan, che prevede un rialzo dei tassi sul dollaro “graduale e paziente”.
Milano ora gira sulla parità, mentre Londra guadagna lo 0,16% e Francoforte perde lo 0,06%. Parigi a 0,12%.
Il mercato valutario
Euro in calo oggi a 1,1830 dollari, il massimo dalla fine del 2017. Intanto boccata d’aria per il peso argentino, dopo settimane di tensioni. I titoli argentini in scadenza sono stati rinnovati per 28 miliardi mentre la banca centrale sta per piazzare altri 200 milioni.
Scende il prezzo del petrolio sui mercati asiatici, con le scorte Usa in aumento. Il Wti a giugno costa a 71,12 dollari al barile, mentre il Brent a luglio 78,26 dollari.