Anche se nella giornata di ieri abbiamo ricordato quanto lo spread sia un indicatore estremamente difficile da “leggere”, visto che non si può esclusivamente leggere un numero per tirare le conclusioni, vi sono comunque casi in cui non servono analisi approfondite. Durante la giornata di oggi lo spread tra i titoli di Stato della Spagna e quelli della Germania ha toccato il record storico a 593 punti base. Il tasso di interesse si attesta a quota 7,09% sui Bonos spagnoli, confermandosi nettamente sopra la soglia d’allarme che fa’ scattare il pericolo sulla raccolta dei finanziamenti. Durante la giornata di ieri la Spagna stessa ha ammesso che “le casse sono vuote” e “senza l’intervento della BCE, non si può combattere la crisi”.
In questo caso è inutile approfondire la lettura del dato rilevato; si tratta di un record ed il rendimento al 7% dei Bonos è allarmante, senza riserve. Le Piazze Europee sembrano concordare sulla situazione di pericolo che si sta creando intorno alla Spagna ed i timori di “una nuova Grecia” diventano ora tangibili, tanto che molti pensano già a come comportarsi con un nuovo default controllato, anche se nessuno ne parla ancora.
Le vendite interessano anche Piazza Affari, che nel medio termine mostra ancora il quadro grafico peggiore tra le Piazze del Vecchio Continente; la discesa durante le prime ore di contrattazione sotto a 13500 punti ha avviato la fase discendente che ora ha spinto il book di contrattazione del Fib sotto a 13200 punti. Male il settore bancario, che trascina al ribasso il Mib (ora a -3.21%); tra i titoli peggiori del FTSE-Banche (-4.76%) abbiamo Banco Popolare che cede oltre il 5% seguito da Mediobanca e Mediaset, rispettivamente a -4.29% e -4.12%. Sul listino delle blue-chips la negatività è totale, anche se nel pomeriggio Campari potrebbe trascinarsi in positivo, offrendo nuovamente occasioni di vendita agli investitori. Difficile invece assistere ad una svolta dei bancari, presi di mira a 360°.