Le paure e le grandi preoccupazioni che sono state annunciate dalla Fed in relazione all’andamento dell’economia americana si sono riversate in modo diretto anche all’interno del continente asiatico, in particolare in Giappone: la ripresa della nazione nipponica presenta ancora dei livelli fin troppo moderati, così come è stato confermato da Bank of Japan nell’ultimo bollettino di questo mese, ma la produzione industriale e le esportazioni inducono sicuramente all’ottimismo. Quello che spaventa maggiormente, invece, è la vulnerabilità delle piazze asiatiche. In effetti, l’indice Msci ha fatto registrare un ribasso di ben 1,6 punti percentuali, il livello più basso da due mesi a questa parte. Il Nikkei non è andato molto meglio, con una perdita dello 0,86%, riuscendo però a recuperare parecchio terreno nel finale. Lo yen è ancora troppo forte nei confronti del dollaro, ma proprio ieri l’agenzia Jiji ha riportato le impressioni del premier Naoto Kan, convinto che i movimenti attuali del Forex siano poco limpidi.