Ore 11.50. Ci dovremmo essere abituati ormai, a questo Trump che vuole tirare la corda con la Cina fino all’ultima fibra. Il presidente non darà via ai successivi colloqui se la Cina non farà un passo indietro. A inizio gennaio i mercati avevano esultati ad una possibile e imminente intesa, ma secondo l’America, Pechino avrebbe lasciato quelle posizioni, ed ora dovrà tornare indietro. Vedremo nei prossimi giorni, ma intanto oggi le Borse tornano a posizioni negative, e diffidenti nei confronti di un accordo.
Le Borse
La mattinata parte con il segno meno in Asia, dove il Nikkei di Tokyo è sceso dello 0,35%. Shanghai cede lo 0,56% e Shenzhen lo 0,92%. Malissimo Hong Kong, che lascia sul tavolo l’1,73%.
Anche l’Europa risente della tensione commerciale, e Milano registra ora il -0,81%, imitata da Londra che v subito giù a -0,65%. Male anche Parigi, in negativo dello 0,57% mentre Francoforte “contiene” le perdite a -0,39%. Bene invece Zurigo, con un +0,59%
Lo spread italiano continua la sua fase di stabilità, e resta a 260 punti base con un rendimento del 2,38% per il Btp decennale. L’euro sale a 1,1338 dollari.
Brusca frenata del petrolio, con il Wti che scende dell’1,9% a 52,27 dollari al barile e il Brent dell’1,8% a 61,19 dollari. Con la nuova tensione torna a salire l’oro (+0,7%) a 1.336 dollari l’oncia.