General Motors ha presentato ai propri stakeholders risultati trimestrali non soddisfacenti. Nel corso del periodo ora oggetto di considerazione, infatti, l’Ebit è stato negativo per 500 milioni di dollari nel vecchio Continente, controbilanciato da un Ebit positivo per 1,8 miliardi di dollari in Nord America (pur in flessione rispetto ai 2,2 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente) e da un Ebit positivo per 0,1 miliardi di dollari in Sudamerica (contro il pareggio dello scorso anno) e 700 milioni di dollari dalle attività internazionali (ex 400 milioni di dollari).
Ancora, la società ha ricordato come la propria divisione finanziaria abbia registrato – tra i principali risultati – la titolarità di un utile ante imposte pari a 200 milioni di euro, in lieve rialzo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il presidente del consiglio di amministrazione, e chief executive officer Dan Akerson, ha in particolar modo commentato il terzo trimestre definendolo “solido”, aggiungendo altresì che il gruppo intende continuare la propria offensiva di prodotto, e il proprio impegno nell’affrontare i problemi del mercato del vecchio Continente.
Gli ha fatto eco il numero due della società, Dan Amman, che ha indicato come “anche se abbiamo ancora molto lavoro di fronte a noi, in particolare in Europa, e’ incoraggiante vedere che i nostri risultati cominciano a riflettere la disciplina a cui puntiamo per tutto il nostro business”.
Ricordiamo infine come General Motors abbia concluso un’alleanza strategica con il partner francese Psa, al fine di cercare di ottenere migliori risultati sul mercato europeo, dove la controllata tedesca Opel sta accusando, oramai da anni, bilanci in rosso (l’ultimo utile risale infatti al lontano 1999). Ad ogni modo, le condizioni attuali del mercato europeo dell’auto non sembrano certamente invogliare all’ottimismo. Per il prossimo futuro a breve termine, infatti, le previsioni sembrano essere ancora buie, rimandando a data da destinarsi l’inversione dell’attuale tendenza.