Heineken, il gruppo olandese della birra, ha chiuso il primo semestre 2012 con utili in forte incremento. I profitti sono infatti cresciuti del 30 per cento grazie all’afflusso positivo di redditività proveniente dai mercati di America, Asia, Africa ed Europa Orientale, in grado di compensare la stabilità o il declino di altre zone territoriali meno dinamiche. Contemporaneamente, la società ha dichiarato di aver proceduto all’acquisto di un’altra quota della Asia Pacific Breweries, espandendo la propria presenza nell’area di riferimento.
In maniera più dettagliata, Heineken ha reso noto di aver chiuso i primi sei mesi dell’anno con una crescita del 30 per cento dell’utile netto a quota 783 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con fatturato in rialzo del 4,5 per cento a 8,77 miliardi di euro, a struttura invariata. Un risultato certamente positivo, che la compagnia olandese ha affermato di aver potuto raggiungere “malgrado un contesto economico difficile e una situazione meteorologica sfavorevole in Europa”.
I volumi di vendita sono cresciuti del 3,8 per cento a 108 milioni di ettolitri, registrando tuttavia una flessione del 2,9 per cento nel mercato dell’Europa Occidentale (Heineken, il calo dei consumi influisce sugli utili). Come in precedenza affermato, il declino delle vendite in Europa Occidentale è comunque stato più che compensato dalla positiva crescita in Europa orientale (+ 5,7 per cento), nelle Americhe (+ 3,2 per cento), in Africa e in Medio Oriente (+ 4,9 per cento).
Proprio sull’Europa le note stampa di Heineken hanno voluto soffermarsi con particolare attenzione, affermando che la redditività della società è stata penalizzata proprio dalla debolezza dei mercati del vecchio Continente, oltre che dall’aumento dei costi delle materie prime,, saliti del 6,9 per cento nel primo semestre dell’anno, nonché attesi in rialzo del’8 per cento nel corso dell’intero 2012. Per il 2012, Heineken si attende un risultato netto vicino a quello del 2011.