Il taglio dei tassi varato martedì dalla Federal Reserve ha fatto risalire Wall Street dai minimi. Dopo un inizio incerto, la chiusura si è attestata intorno al 2,5%. La volatilita’ e’ diventata un elemento costante sui mercati azionari e lo sara’ finche’ gli investitori non inizieranno ad avere un quadro più chiaro sulla direzione economica. A guidare il recupero sono stati i comparti bancario e immobiliare (REIT compresi), che hanno iniziato a beneficiare della manovra straordinaria di politica monetaria effettuata dalla Fed, relativa alla riduzione del costo del denaro di 75 punti base al 3.5%.
Male ancora i tecnologici con il Nasdaq a -0,3%. Su Wall Street in giornata hanno pesato in parte i conti di Apple, che ha ceduto anche il 18%, mandando in fumo una capitalizzazione di oltre 20 miliardi di dollari, e di Motorola, che ha perso quasi il 20%. Lo S&P 500 ha segnato 2,1%. A pesare quindi sui mercati è stata inizialmente la trimestrale di Motorola (-84% gli utili) e la caduta di Apple, dopo aver previsto un utile del primo trimestre prudente e al di sotto delle attese.
A spingere in forte ribasso gli indici in avvio quindi non più la sola questione recessione e tassi d’interesse, ma anche la deludente trimestrale diffusa dal colosso informatico Apple responsabile dei massicci down sull’intero comparto tecnologico. La società di Cupertino, ha diffuso un outlook peggiore delle stime per i prossimi mesi e riportato vendite inferiori al consensus nonostante i 2,315 milioni di iPhone ed i 22,121 milioni di iPod venduti. L’azione ha chiuso con un ribasso dell’11%. Questo a causa dei modesti obiettivi raggiunti, che per la prima volta in 3 anni mancano le previsioni degli analisti di, rispettivamente, 6,98 miliardi e di 1,11 dollari, e che segnalano pure le attese di un rallentamento dell’economia americana con pesanti riflessi sui consumi.