Wall Street torna ai livelli di dicembre 2007

 Il boom di inizio anno ha praticamente cancellato cinque anni di crisi. Infatti, l’indice azionario statunitense S&P500 ha chiuso l’ultima seduta di borsa poco sopra 1.466 punti, ovvero il livello di chiusura più alto da dicembre 2007. L’indice è così tornato su livelli che venivano scambiati poco prima che si abbattesse la più grave crisi finanziaria dai tempi della Grande Depressione degli anni ’30, che culminò con lo scoppio della bolla dei mutui subprime, la bancarotta di Lehman Brothers, la nazionalizzazione di banche e compagnie assicurative e il tracollo del sistema finanziario mondiale.

Tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 si è messa in moto la macchina da stampa della FED, che pian piano ha ripristinato la fiducia sui mercati finanziari intervenendo a più riprese con massicci piani di immissione di liquidità. Oggi la FED ha i tassi di interesse intorno allo 0% e un piano di quantitative easing da 85 miliardi di dollari al mese. Dai minimi di marzo 2009 l’indice S&P500 è salito del 120%.

OBAMA EVITA FISCAL CLIFF NEGLI STATI UNITI

Ora la settimana corta di Capodanno ha portato in dote la migliore seduta di borsa per Wall Street dal 2011, frutto soprattutto dell’accordo raggiunto in extremis tra Democratici e Repubblicani per evitare il fiscal cliff. L’euforia generalizzata ha spinto al rialzo i settori finanziario e tecnologico, ma ora è attesa la grande prova dei risultati della Corporate USA che prenderà il via con la trimestrale del colosso dell’alluminio Alcoa. Le incognite sull’andamento dell’economia americana e del mercato azionario non sono state cancellate del tutto, anzi restano molti nodi da sciogliere.

STATI UNITI: RATING AAA A RISCHIO SECONDO MOODY’S

Innanzitutto, c’è da trovare un accordo sui tagli alla spesa pubblica e sull’aumento del tetto dell’indebitamento, che ha ormai sofrato il limite legale dei 16.400 miliardi di dollari. Le agenzie di rating hanno acceso da tempo un faro sulle finanze pubbliche degli USA: Moody’s minaccia di togliere al paese il rating Aaa di massima affidabilità creditizia. Molti economisti e analisti finanziari temono ancora i tail risk, ovvero i rischi di gravi delusioni e shock.

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