Per Benetton le buone notizie giungono soprattutto dal piccolo Granducato di Lussemburgo: è questa, infatti, la nazionalità della holding Edizione, a cui fa capo Sintonia, tutte società che fanno comunque riferimento a un’unica capogruppo, la celebre multinazionale della moda di Treviso. In effetti, l’utile di Sintonia ha fatto registrare un miglioramento molto importante, tanto che ora si può parlare con una certa precisione di un dividendo in aumento da distribuire. I risultati finanziari dello scorso anno della stessa Sintonia sono senza dubbio incoraggianti, con un utile di sessantadue milioni di euro rispetto ai 55,5 del 2010, anno in cui il monte dividendi era già stato piuttosto sostanzioso, vale a dire quasi cinquanta milioni di euro.
Analisi Fondamentale
Fininvest rinuncia ancora al dividendo
Il 2011 di Fininvest, la celebre holding di proprietà della famiglia Berlusconi, non è stato certo uno dei migliori anni dal punto di vista finanziario: in effetti, il bilancio dello scorso anno del gruppo si è chiuso con un crollo piuttosto pesante per quel che concerne l’utile netto, con 7,5 milioni di euro in meno che non hanno consentito di sforare, come successo nel corso del 2010, i 160 milioni complessivi. Vari sono i motivi che spiegano una performance tanto negativa. In particolare, il risultato è stato sicuramente influenzato dalle svalutazioni che hanno riguardato alcune tra le più importanti attività finanziarie, in primis i titoli governativi della Grecia (i più altalenanti per quel che concerne l’eurozona) detenuti da Mediolanum, ma anche la quota di partecipazione all’interno di Mediobanca, visto che sono stati persi quasi quindici milioni di euro in questo senso.
Per Arkimedica due modifiche delle partecipazioni azionarie
La giornata di ieri è stata ricca di comunicati importanti per quel che concerne Arkimedica: in effetti, la prima novità che bisogna sottolineare riguarda il deposito presso il registro delle imprese delle modifiche relative al capitale sociale dell’azienda di Gattatico, le quali non sono altro che la conseguenza dell’omologazione del concordato preventivo dello scorso 31 maggio. Ebbene, come ha prontamente comunicato la Consob (Commissione Nazionale di Società e di Borsa), il Banco Popolare ha provveduto a ridimensionare la propria quota di partecipazione nel capitale della società emiliana, visto che tale valore è passato dal 3,316% ad addirittura lo 0,161%, quindi un disimpegno piuttosto importante ed evidente.
I migliori dividendi di questa settimana
Una nuova settimana è cominciata e gli investitori finanziari possono fare riferimento a opportunità e occasioni davvero interessanti: nei prossimi sei giorni, infatti, si profilano dei rendimenti piuttosto appetibili, visto che si sta parlando della settimana scelta da molte aziende per lo stacco delle cedole. Tra l’altro, non si esagera affatto quando si dice che le prossime giornate saranno caratterizzate da una concentrazione eccezionale per quel che concerne i dividendi in questione. Come ci si deve comportare, dunque, e quali sono le offerte che non bisogna assolutamente lasciarsi sfuggire? Anzitutto, bisogna precisare che il mercato è ancora calmo, ma potrebbe essere influenzato in maniera negativa da molte situazioni internazionali, in primis le ultime elezioni che si sono tenute in Grecia, con la vittoria dei partiti di Destra favorevoli all’euro, ma non solo. D’altronde, questa tornata elettorale non risolverà certo tutto d’un colpo una situazione economica grave e sull’orlo del baratro.
Casinò di Lugano pubblica i risultati finanziari del 2011
Il Casinò di Lugano è uno dei dodici che è possibile rinvenire in territorio svizzero: ebbene, per l’omonima società che lo gestisce è giunto il momento di rendere noti i risultati finanziari relativi allo scorso anno. Quali dati hanno colpito maggiormente da questo punto di vista? Anzitutto, l’utile netto si è attestato oltre quota 912mila franchi, un valore che risulta essere più basso rispetto agli 1,1 milioni che era stati fatti registrare nell’esercizio precedente, segno che la crisi economica ha bussato anche da queste parti.
Cdp possibile partner finanziario per Edipower-A2A
Bruno Tabacci, pro-console di Giuliano Pisapia sulle società pubbliche del comune di Milano, avrebbe già in mente il possibile partner finanziario da affiancare alla nuova Edipower, nata attorno alla utility lombarda A2A e dal divorzio di Edison con Delmi. Si tratta di Cassa Depositi e Prestiti, e quindi il Fondo Strategico Italiano (Fsi) promosso da Cdp per investire in imprese di rilevante interesse nazionale nei settori della difesa, sicurezza, infrastrutture, pubblica utilità, trasporti, energia e così via. Edipower è sempre alle prese con l’intricato nodo del debito e potrebbe essere affiancata da un soggetto finanziario.
Tensioni sul debito Telecom Italia
Osservando l’andamento del titolo Telecom Italia alla borsa di Milano appare evidente che gli investitori siano preoccupati per l’eventuale peggioramento di qualche punto debole del colosso telefonico italiano. Il primo pensiero va senza dubbio al debito monstre del gruppo, visto che si parla di 40 miliardi di euro complessivi in una fase storica dei mercati finanziari in cui gli investitori stanno facendo pressioni su stati sovrani e aziende al fine di ridurre il loro indebitamento di lungo periodo. Tuttavia, Telecom sta proseguendo sulla strada della diminuzione, ma c’è il rischio che forti stress sulla zona euro possano impattare pericolosamente sul debito del gruppo.
KR Energy approverà oggi il bilancio del 2011
Dopo che la Consob lo aveva richiesto espressamente, KR Energy si è vista costretta a intervenire con una opportuna comunicazione: in effetti, la giornata odierna sarà piuttosto importante per l’azienda di Milano, celebre per le sue partecipazioni nel settore industriale, visto che l’assemblea si riunirà per discutere l’approvazione del bilancio di esercizio dello scorso anno. In aggiunta, vi sono altri due elementi da tenere in considerazione, vale a dire la relazione sulla gestione, così come è stata approvata dal consiglio di amministrazione lo scorso 13 aprile, e la relazione della società che è incaricata per la revisione legale del bilancio stesso.
Tesmec comunica gli acquisti di azioni proprie
C’è stato un importante comunicato oggi da parte di Tesmec: la spa di Milano ha infatti reso noto che il periodo compreso tra le scorse giornate del 4 e dell’8 giugno sono state caratterizzate da un acquisto complessivo di trentamila titoli azionari di tipo ordinario, vale a dire una quantità che rappresenta circa lo 0,028% del capitale sociale del gruppo lombardo. La comunicazione si è resa necessaria alla luce dell’autorizzazione all’acquisto che è avvenuta il 10 gennaio scorso da parte dell’assemblea degli azionisti, come prevede espressamente il Regolamento 11971 del 1999 della Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa). Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che il prezzo unitario medio relativo a questi strumenti finanziari è stato pari a 0,3228 euro, un valore che è calcolato al netto delle commissioni.
Telecom Italia possibile preda a Piazza Affari
L’attuale capitalizzazione di borsa di Telecom Italia potrebbe ingolosire qualche grande gruppo delle telecomunicazioni o fondi di investimento. Secondo Franco Bernabè, presidente del colosso italiano delle tlc, non è soltanto Telecom ad essere una potenziale preda degli investitori mondiali, bensì tutti i titoli del listino azionario. In effetti, sono molti i titoli che trattano su valori di capitalizzazione irrisori e spesso sui minimi storici. Bernabè, senza mezzi termini, ha affermato che attualmente le capitalizzazioni di borsa a Piazza Affari sono a livelli “ridicoli”.
Target price Impregilo alzato da Exane e Mediobanca
Il titolo Impregilo sta guadagnando più del 2% alla borsa di Milano, quotando a 3,29 euro, quando mancano meno di due ore alla chiusura delle contrattazioni a Piazza Affari. Le azioni del general contractor italiano sono vicine ai top annuali, toccati lo scorso 29 maggio a 3,36 euro. Mentre resta aperta la sfida tra Salini e Gavio per il controllo del gruppo, le azioni continuano a mostrare un andamento molto positivo e restano sui livelli più alti degli ultimi 4 anni.
Target price Facebook è 25$ secondo Bernstein
Il titolo Facebook continua a far male al Nasdaq e anche ieri ho chiuso con un corposo calo del 2,96% a 26,9 dollari. Ieri le azioni del social network hanno aggiornato i minimi storici a 26,44 dollari, cioè il 43,7% in meno rispetto al prezzo dell’Ipo che era stata fissata a 38 dollari. Dopo un iniziale ottimismo prima dl collocamento in borsa, gli analisti finanziari hanno rivisto le loro valutazioni sul colosso dei social media di Menlo Park e ora sono piuttosto negativi sulle prospettive di breve periodo.
Titolo Sony ai minimi da 32 anni
La storica compagnia giapponese Sony Corporation, attiva nel settore dell’elettronica di consumo, è in forte declino alla borsa di Tokyo. Il Giappone sta soffrendo tantissimo la forza della propria valuta sui mercati valutari e le grandi aziende esportatrici continuano ad essere impantanate in un contesto operativo molto difficile. Il superyen rende le esportazioni nipponiche meno competitive rispetto al passato, mettendo in grande difficoltà aziende come Sony che soffrono della spietata concorrenza delle rampanti aziende dedite all’export dei limitrofi paesi del Far East asiatico.
Finmeccanica e l’ipotesi Ipo di AgustaWestland
Secondo alcune indiscrezioni piuttosto accreditate, Finmeccanica potrebbe risolvere molti dei propri problemi relativi al finanziamento grazie all’approdo a Piazza Affari di una società di nazionalità anglo-italiana: si tratta di AgustaWestland, la quale è celebre soprattutto per le proprie produzioni di elicotteri e che sarebbe in procinto di quotarsi. La stessa Finmeccanica sta attualmente procedendo con alcune dismissioni e la soluzione dell’offerta pubblica iniziale di un altro gruppo potrebbe essere la soluzione estrema in caso di insuccesso. D’altronde, il rating attuale dell’industria italiana non è certo dei più lusinghieri, anzi è stato ridotto fino a BBB- da Standard & Poor’s (nel pericoloso limbo tra l’affidabilità discreta e quella sufficiente) e l’outlook che si mantiene negativo.