La ricapitalizazione di Maire Tecnimont può partire, dopo l’ok arrivato dal consiglio di amministrazione. L’aumento di capitale è stato approvato giovedì notte e sarà pari a 135 milioni di euro in opzioni ai soci. La Consob ha dato il via libera alla pubblicazione del prospetto informartivo. Rispetto ai rumors dei giorni precedenti alla riunione decisiva del cda ci sono alcune novità di rilievo. In primis il socio industriale arabo Ardeco (Arab Developmente Company di Abu Dhabi) salirà al 10% del capitale, dopo aver comprato un pacchetto azionario dal socio di maggioranza Glv Capital.
Analisi Fondamentale
Atlantia-Gemina fusione approvata dai cda
I consigli di amministrazione di Atlantia e Gemina hanno approvato la fusione tra il gruppo attivo nelle concessioni autostradali e quello attivo nei servizi aeroportuali. Rispetto ai precedenti termini approvati per il progetto di integrazione, è stato dato anche il via libera per l’applicazione della clausola integrativa, che prevede l’emissione di diritti di assegnazione condizionati di azioni ordinarie Atlantia 2013, da conferire agli azionisti di Atlantia (titoli ordinari) e Gemina (titoli risparmio), nello stesso momento dell’assegnazione delle azioni Atlantia. In questo modo si vuole limitare il rischio di effettivi negativi sul rapporto di cambio.
Fiat sale oltre il 20% in Rcs
Nell’ultimo giorno utile per negoziare i diritti di opzione, con una mossa a sorpresa, Fiat fa incetta di diritti relativi all’aumento di capitale lanciato da RCS MediaGroup e in questo modo porterà la sua quota post-ricapitalizzazione al 20,135%, ovvero quasi il doppio rispetto all’attuale quota di partecipazione che corrisponde al 10,497%. In base a quanto comunicato dallo stesso Lingotto all’interno di una nota della società, Fiat possiede 11,54 milioni di azioni ordinarie del gruppo editoriale. La società torinese si è impegnata a sottoscrivere la sua quota di pertinenza dell’aumento di capitale di Rcs.
Mediaset target price alzato a 4,4 euro da Credit Suisse
Mediaset continua a volare in borsa, nonostante la condanna a sette anni inflitta a Silvio Berlusconi per il cosiddetto “processo Ruby”. Il titolo sembra essere entrato in una spirale speculativa, che finora sta consentendo alle azioni del Biscione di mettere a segno rialzi da capogiro. Anche stamattina il titolo Mediaset si conferma tra i migliori presenti sull’indice FTSE MIB di Piazza Affari. Il titolo sale dell’1,35% a 2,86 euro, ma i prezzi hanno toccato un massimo intraday a 2,996 euro.
Piano industriale Salini Impregilo 2013-2016
Salini Impregilo Spa, il nuovo colosso del settore delle costruzioni a livello globale nato dalla fusione tra il general contractor milanese e il gruppo capitolino controllato da Pietro Salini, ha presentato il nuovo piano industriale per il periodo 2013-2016. Il gruppo punta a conseguire un giro d’affari di 7,4 miliardi di euro da qui al 2016, con una crescita stimata a un tasso del 16% all’anno. L’ebitda è atteso a un miliardo di euro, mentre il risultato operativo (ebit) è stimato sopra i 670 milioni di euro.
Italia Independent Group in borsa il 28 giugno 2013
E’ tutto pronto per lo sbarco in borsa di Italia Independent Group, azienda fondata da Lapo Elkann 6 anni fa e ora in procinto di approdare sul circuito Aim (Alternative investment market) di Borsa Italiana, che ha già dato l’autorizzazione per procedere con la quotazione. La società è stata fondata nel 2007 da Lapo Elkann, che controlla il 64% del capitale. Lo sbarco in borsa avverrà domani, venerdì 28 giugno 2013. Il gruppo è attivo nella produzione e commercializzazione di occhiali di lusso in carbonio firmati Italia Independent.
Banca Pop Milano target price tagliato a 0,38€ da Exane
A Piazza Affari il titolo Banca Popolare di Milano sta evidenziando una perdita provvisoria dell’1,05% a 0,3209 euro. Il titolo della banca di Piazza Meda è tra i peggiori del settore bancario italiano nell’ultimo mese, complice la frenata del processo di modifica della governance e soprattutto lo stop alla trasformazione da banca cooperativa a società per azioni. Da inizio mese Bpm perde l’11%, ma è vicino a chiudere la sua decima settimana consecutiva in rosso. Intanto, il titolo Bpm è finito sotto la scure di Exane Bnp Paribas.
Enel lancio bond ibrido ancora in stand-by
Le condizioni poco favorevoli sui mercati obbligazionari stanno spingendo Enel a tenere in stand-by il lancio del nuovo bond ibrido. A confermare questa scelta è l’amministratore delegato del gruppo elettrico, Fulvio Conti, che in realtà già all’inizio del mese aveva fatto intendere che il bond sarebbe rimasto per qualche tempo fermo ai box in attesa di un miglioramento delle condizoni di mercato. Secondo quanto dichiarato da Conti, i mercati sarebbero ancora troppo nervosi e in casa Enel non c’è alcuna fretta di spingere sull’acceleratore per il lancio di questo bond.
Mediobanca abbandonerà modello di holding
A Piazzetta Cuccia hanno scelto l’orientamento futuro dello storico istituto di credito milanese Mediobanca, che sarà sempre meno holding di partecipazioni e più banca. Venerdì il top management della banca ha presentato il nuovo piano industriale alla comunità finanziaria. L’amministratore delegato Alberto Nagel ha sottolineato la volontà di diventare sempre meno una banca d’affari, riducendo l’esposizione azionaria di 2 miliardi di euro per liberare risorse da investire in attività ad alto valore strategico: corporate & investment banking, retail & consumer banking e wealth management. Venerdì il titolo Mediobanca ha perso il 9,42% a 4,404 euro.
Telecom Italia a caccia di un partner industriale
Archiviata la quinta settimana negativa consecutiva in borsa, con l’approdo in area 0,505 euro ai minimi da oltre 15 anni, Telecom Italia prova a guardare avanti e a dare una svolta al proprio futuro cercando il partner industriale strategico più appropriato. C’è da superare il sistema dei patti di sindacato e delle lunghe catene di controllo, preparando l’uscita dei soci finanziari da Telco. La holding che controlla il 22,45% di Telecom Italia è a sua volta partecipata, oltre che da Telefonica (46,18%), da tre big della finanza italiana.
Banco Popolare ha bisogno di 1,3 miliardi secondo Mediobanca
Le banche italiane hano fatto passi da gigante negli ultimi due anni, potenziando i cuscinetti di liquidità anti-shock e i requisiti patrimoniali per avvicinarsi nel migliore dei modi a Basilea 3. Tuttavia, le dolorose ristrutturazioni societarie e la congiuntura sfavorevole continuano ad avere ripercussioni negative sulla redditività e il capitale di alcuni importanti istituti di credito. Tra questi c’è anche Banco Popolare, che stamattina ha subito il declassamento da parte di Mediobanca. A Piazza Affari, però, il titolo Banco Popolare è in rialzo dello 0,92% a 0,989 euro.
Fiat aumento indebitamento preoccupa Morgan Stanley
Pesante battuta d’arresto per le azioni Fiat, che hanno chiuso la seduta di borsa con un calo del 6,48% a 5,915 euro. Per Fiat si complica trattativa con fondo Veba su prezzo Chrysler relativo all’acquisto delle minorities della casa di Detroit, dopo che lo stesso fondo americano rafforzeràla propria posizione finanziaria con la vendita di 20 milioni di azioni GM. Ad ogni modo i problemi potrebbero essere altri, in particolare il debito in crescita che preoccupa non poco gli analisti di Morgan Stanley.
Bpm nessuna vendita di quote da parte di Investindustrial
La Banca Popolare di Milano continua a soffrire di evidenti problemi di governance, tanto che il presidente del consiglio di gestione Andrea Bonomi ha lanciato un allarme in vista della prossima assemblea dei soci del 22 giugno, che sarà chiamata ad approvare l’aumento di capitale da 500 milioni di euro per rimborsare i Tremonti bond in scadenza. Bonomi ha sottolineato di non aver cambiato idea sulla necessità di una modifica alla governance, ma per ora il mercato non ha apprezzato il passo indietro sulla possibilità di trasformare la popolare in Spa.
Azioni europee che guadagnano con l’euro debole
Un euro debole può diventare un vantaggio per le aziende che operano in gran parte sui mercati internazionali. Al momento la moneta unica è ancora tonica nei confronti delle principali valute, complice la politica monetaria meno espansiva della Bce rispetto ad altre banche centrali (in particolare Fed e BoJ). Tuttavia, se Draghi dovesse continuare a tagliare i tassi o se dovesse riemergere il problema del debito pubblico, l’euro potrebbe indebolirsi molto e favorire alcune aziende del Vecchio Continente. Morgan Stanley ha elencato 10 blue chip meglio impostate per sfruttare un euro debole.