Aumento di capitale per salvare galassia Ligresti

 Inizia finalmente a prendere forma l’ingresso di Unipol nell’azionariato di Premafin, che detiene il controllo di Fondiaria Sai. Con l’approvazione dell’aumento di capitale riservato alla società bolognese, le cooperative emiliane hanno di fatto fornito il via libera per una operazione che dovrebbe avere un controvalore di quasi 1,5 miliardi di euro, e che dovrebbe costituire passo necessario per poter realizzare l’attesa elaborazione del nuovo polo assicurativo.

Come si evince da una nota Unipol, l’accordo prevede che Premafin deliberi un aumento di capitale riservato a Unipol Gruppo Finanziario per un massimo di 400 milioni di euro. A sua volta Unipol procederà a domandare ai suoi una delega per il consiglio di amministrazione per un aumento di capitale fino a un importo massimo di 1,1 miliardi di euro. Un aumento riservato che dovrebbe permettere a Premafin di recuperare le risorse utili per poter partecipare per le quote di pertinenza all’aumento di capitale di Fonsai.

Accordi Premafin-Unipol al vaglio della Consob

 La questione Ligresti infiamma il dibattito e catalizza l’attenzione su tutto quello che riguarda Premafin; il titolo in borsa ha iniziato ad alzare la volatilità durante le contrattazioni del 23 febbraio e da quel giorno il range di prezzo interessato dagli scambi è diventato sempre più esteso. Siamo arrivati ad un top di periodo prossimo a 0.5500 durante le contrattazioni mattutine del 27 febbraio per poi veder ridimensionato il prezzo fin sotto 0.4000. bottom relativo di periodo sfiorato il giorno dopo.

Attualmente il book di contrattazioni è “congelato”; l’open neutro ed i rapidi scambi iniziali hanno fatto si che il prezzo trovasse un equilibrio intorno a 0.4226 dove ora vengono scambiate poche azioni abbassando notevolmente la media degli ultimi giorni. La positività dell’indice dei giorni precedenti non influenza più l’andamento di Premafin, che invece fa’ riferimento unicamente alle vicende che legano i Ligresti con Unipol ed altri.

Accordo Eni-Gazprom su forniture

 Secondo quanto anticipato dal quotidiano La Repubblica, la società russa del gas Gazprom avrebbe accettato di rivedere i termini delle forniture che attualmente assicurano ben 22 miliardi di gas all’italiana Eni. Il quotidiano riporta un annuncio giunto nella serata di ieri al termine di un incontro cui hanno partecipato l’amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni e il presidente di Gazprom Alexei Miller.

All’interno dell’incontro, è emersa la volontà di far partire nel breve termine il cantiere per la realizzazione del gasdotto South Stream, il cui consorzio è partecipato da Eni con una quota del 20%. Il termine per la realizzazione del gasdotto è stato convenzionalmente stabilito nel dicembre dell’anno in corso, in evidenza di come l’avanzamento del progetto stia già avvenendo attraverso il rispetto di un ritmo consolidato nel programma concordato tra le parti protagoniste dell’opera.

Dividendo Intesa 2012 tra due settimane

 La vicenda relativa al dividendo che Intesa Sanpaolo distribuirà in relazione all’anno attualmente in corso ha fatto sorgere più di un dubbio sull’importo definitivo: perché tanta indecisione? La banca ha continuato a tentennare nel fornire una informazione così importante per gli azionisti, ma ora sembra che questa fase così incerta sia finalmente giunta a conclusione. L’indiscrezione giunge direttamente da uno degli azionisti di Intesa stessa, vale a dire la Fondazione Cariparo (Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo), con il numero uno Antonio Finotti che ha messo in luce lo scenario più probabile. Bisognerà infatti attendere ancora due settimane, dato che la distribuzione di questo acconto è prevista in calendario per il prossimo 15 marzo, proprio nel momento in cui verremo a conoscenza di altre dichiarazioni delle fondazioni che fanno parte del mondo Intesa Sanpaolo.

Bilancio Gruppo L’Espresso 2011

 Il contesto economico non certo semplice non ha impedito al Gruppo editoriale L’Espresso di riportare risultati finanziari tutto sommato positivi nel corso del 2011: in effetti, se si volesse riassumere il bilancio dello scorso anno per la società in questione, si potrebbe citare il buon andamento del fatturato. In particolare, sono stati soprattutto i ricavi netti consolidati ad aumentare, anche se non in maniera così netta (0,6 punti percentuali in più per la precisione), attestandosi oltre quota 890 milioni di euro rispetto allo stesso periodo di un anno prima. In questo caso, determinanti sono stati la raccolta derivante dalla pubblicità e i ricavi ottenuti grazie all’area digitale.

Per Tom tom una trimestrale negativa

 Tom Tom International Bv, la celebre società olandese che ha dato il nome ai navigatori satellitari per auto più famosi al mondo, ha reso noti i risultati relativi al quarto trimestre del 2011, l’ultimo dello scorso anno: ebbene, la compagnia di Amsterdam è stata protagonista di una trimestrale a dir poco contrastata e le previsioni relative all’anno attualmente in corso non sono certo incoraggianti, dato che si parla di un trend che proseguirà a rimanere debole. Su quali elementi va maggiormente concentrata l’attenzione degli investitori? Anzitutto, c’è da dire che i ricavi del periodo ottobre-dicembre 2011 sono calati di ben trentuno punti percentuali, attestandosi a quota 357 milioni di euro.

Separazione Eni-Snam entro settembre 2013

 Se ne parla già da diverso tempo ed ormai siamo agli sgoccioli; il decreto liberalizzazioni ha destabilizzato il mercato azionario sopratutto per quanto riguarda le direttive che costringerebbero la divisione di Eni da Snam e nel momento in cui verranno approvati gli articoli la risposta del mercato potrebbe essere immediata. L’approvazione della Commissione Industria del Senato ha approvato il decreto consolidando di fatto la strada verso la separazione che a questo punto dovrà avvenire entro Settembre 2013 (18 mesi).

Al fine di raggiungere la “piena terzietá dei servizi regolati di trasporto, di stoccaggio, di rigassificazione e distribuzione delle altre attività” il Consiglio dei Ministri dovrà varare entro il 31 maggio 2012 un decreto che disciplina la separazione stessa delle due società.

Target price Enel tagliato da Berenberg

 Berenberg ha abbassato il target price Enel rispetto alla sua precedente osservazione. Stando a quanto affermato dalla compagnia, infatti, la società energetica avrebbe visto il proprio target ridotto dai precedenti 4 euro agli attuali 3,8 euro, con un passo indietro che appare giustificato in vista delle mutate condizioni nelle quali si viene a trovare l’azienda.

Si tratta di un comportamento non totalmente inatteso dagli osservatori di mercato, che assistono a una convergenza di stime da parte delle principali società di analisi.  Pochi giorni fa Citigroup aveva invece alzato il rating sul titolo Enel portandolo a neutral dal precedente sell, con un target price che sale da quota 2,8 euro agli attuali 3 euro.

Luxottica comunicherà oggi i dati finanziari del 2011

 La data odierna sarà fondamentale per conoscere finalmente nel dettaglio quali sono stati i risultati finanziari conseguiti da Luxottica nel corso del 2011: si attende quindi in giornata la comunicazione del dato sugli utili, per il momento però ci si può affidare alle stime preliminari sulle vendite, vale a dire 6,22 miliardi di euro, con quasi dieci punti percentuali di rialzo rispetto all’anno precedente. Gli analisti di Deutsche Bank hanno provato a ipotizzare il dato di oggi per quel che concerne la compagnia di Agordo. Nel dettaglio, si parla di un quarto trimestre (quindi il periodo compreso tra gli scorsi mesi di ottobre e dicembre) caratterizzato da un miglioramento dei numeri, con i ricavi aumentati di oltre undici punti percentuali.

Telecom riduce il dividendo

 Telecom Italia taglia il dividendo del 23%. La società italiana ha infatti affermato che quest’anno distribuirà 900 milioni di euro di dividendi contro i 1.182 milioni di euro distribuiti nel corso dello scorso anno. Una decisione che l’azienda ha giustificato in una nota diramata agli stakeholders, nella quale attribuisce la colpa di questa opzione alla crisi economico finanziaria internazionale, e ai suoi riflessi negativi nei principali mercati di competenza.

“Preso atto del recente peggioramento del contesto macroeconomico e in coerenza con l’obiettivo di mantenimento del credito” – afferma Telecom Italia nella nota diffusa a mezzo stampa – “il cda in sede di approvazione del bilancio 2011 proporrà agli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a circa 900 milioni di euro”.

Per Hsbc possibile dividendo in crescita

 La Hong Kong and Shanghai Banking Corporation (Hsbc), uno dei maggiori gruppi bancari al mondo, sarà protagonista oggi della pubblicazione dei propri risultati relativi al 2011, quindi c’è un certo fermento tra gli azionisti, i quali sono interessati a conoscere nel dettaglio i risultati dello scorso anno: le attese più attendibili parlando di un aumento importante dei profitti, una certezza che deriva soprattutto dal graduale recupero dell’economia americana e da una buona esposizione ai mercati emergenti. Volendo essere ancora più precisi, la performance relativa agli investimenti bancari dovrebbe consentire di ottenere un buon ricavo, anche se inferiore nel confronto a quello di altri istituti importanti, quali Barclays e Royal Bank of Scotland.

Le previsioni sul dividendo Apple

 La banca americana JPMorgan ha effettuato una disamina molto lucida in merito alla politica dei dividendi che potrebbe essere decisa nel corso di quest’anno da Apple: i pagamenti in questione, infatti, potrebbero diventare un problema non da poco per il colosso di Cupertino, visto che le aspettative sono piuttosto ambiziose e alte. In pratica, tutto dipende dalla disponibilità che la compagnia americana ha di risorse finanziarie in questo preciso momento storico, con le casse in questione che traboccano addirittura dei circa cento miliardi di dollari. Proprio per questo motivo, gli analisti di JPMorgan, ma non solo, sono propensi a un dividendo generoso e interessante, compreso tra il 3 e il 4% per la precisione. Creare un dividendo simile potrebbe però comportare paradossalmente un problema di scarsità.

Bofa e ML investono in Unicredit e Barclays

 Il pericolo recessione nell’area Euro non è del tutto svanito con i recuperi dell’azionario e con il ridimensionamento dello spread, ma il quadro generale è molto diverso rispetto a qualche mese fa’. L’andamento del FTSE-Mib conferma la volontà di cambiamento con il Governo Monti che da più parti è stato lodato per il lavoro svolto e per le aspettative positive di lungo periodo. A sostegno di un quadro che va’ migliorando di mese in mese abbiamo il settore bancario che dal bottom di Novembre scorso ha recuperato il 35% e si dirige verso nuovi top relativi di medio periodo rilanciando anche il settore assicurativo direttamente connesso.

I continui down-grade/up-grade delle agenzie di rating riescono ancora a girare il mercato e cambiare le aspettative; dopo aver screditato il sistema bancario Europeo fino a fargli rischiare il collasso le banche d’affari e le agenzie rivedono le stime e correggono il tiro, anche se il discorso non vale per tutti gli attori del mercato.

Dividendo Fiat Industrial ad aprile

 Il prossimo mese di aprile sarà decisivo per il dividendo di Fiat Industrial: in effetti, dopo una opportuna approvazione da parte dell’assemblea degli azionisti, il Lingotto provvederà a versare un acconto sui titoli azionari ordinari, ma anche su quelli privilegiati e di risparmio, il tutto come conseguenza del bilancio del 2011 che è appena stato reso pubblico. In effetti, il consiglio di amministrazione ha anche dato il via libera ai risultati finanziari relativi allo scorso anno, quindi si può tranquillamente procedere in questa direzione. Che cosa devono attendersi dunque gli azionisti di Fiat Industrial?