Titolo Premafin sospeso per eccesso di rialzo

 Salvatore Ligresti dichiara “Noi valutiamo tutto” dopo l’annuncio di una nuova offerta da parte di Sator-Palladio su Premafin, ed il titolo viene chiuso per eccesso di rialzo durante le contrattazioni di questa mattina. La vicenda “Ligresti” infiamma le borse con il colpo di scena da parte dei due fondi che insieme hanno presentato ieri sera un’offerta per 450 milioni complessivi a Premafin; la sottoscrizione dell’aumento di capitale fino a questa cifra ha la finalità di rilanciare le società interessate e stabilizzare la posizione del debito ed ha scadenza all’8 Marzo prossimo, quando la stessa decaderà. L’offerta del gruppo è comunque subordinata a certe condizioni che dovranno essere rispettate nei mesi a venire e per questo è ancora al vaglio del CDA riunito questa mattina.

Quello che si appresta a diventare il secondo gruppo assicurativo italiano rivaluta quindi la sua intera situazione visto che l’offerta di Sator-Palladio supera di gran lunga quella di Unipol dello scorso 29 Gennaio ma sembra non essere l’ultima proposta che il gruppo aspetta.

Dividendo Eni 2012 fissato a 1,04 euro

 Tra le azioni preferite degli investitori c’è sicuramente Eni, che insieme ad Enel rappresenta una delle due scelte migliori nel lungo periodo tanto per stabilità quanto per rendimento. Tralasciando l’andamento azionario fine a se stesso che ha visto un ridimensionamento notevole per via della crisi del debito e per la paura di una recessione Europea non si può certo dire che il colosso guidato da Scaroni non sia andato bene.

Il 2011 si è appena archiviato con l’utile netto in crescita dell’11.2% (a 109.6 miliardi di euro) rispetto al periodo precedente, anche se l’indebitamento è salito a 28.3 miliardi rispetto ai 26.1 del 2010. Il dato è estremamente positivo ed anche se gli investitori sono preoccupati per la cessione imminente di Snam Rete Gas l’A.D. assicura:

sara’ una compagnia piu’ forte e non piu’ debole

Buoni ricavi ed esportazioni per Fincantieri nel 2011

 Anche Fincantieri, come sta accadendo per molte aziende e società del nostro paese, ha reso noti i risultati finanziari che sono stati conseguiti nel corso del 2011. Le stime che sono emerse con maggiore chiarezza e nettezza sono quelle relative ai ricavi, giunti fino a quota 2,4 miliardi di euro, e alle esportazioni, capaci di superare in modo convincente l’80%. Il progetto di bilancio è stato poi approvato dal consiglio di amministrazione dello stesso gruppo triestino attivo nel campo della cantieristica. In particolare, bisogna sottolineare come l’utile netto sia stato pari a dieci milioni di euro, mentre il margine operativo lordo si è assestato sui 138 milioni. Altri spunti interessanti, poi, provengono dal patrimonio netto (951 milioni di euro per la precisione), con una buona serie di riserve a causa degli utili che non sono stati distribuiti.

Sator e Palladio all’attacco di Fonsai

 I fondi Sator e Palladio, rispettivamente riconducibili alle amministrazioni di Arpe e Meneguzzo, hanno investito pesantemente sul capitale di Fonsai arrivando a detenere una partecipazione pari all’8%, e blindando i propri orientamenti attraverso la sottoscrizione di un patto di consultazione non finalizzato a indurre obblighi di voto tra i partecipanti, ma solamente in ottica di predisposizione in vista della prossima fusione del polo assicurativo. 

La vicenda del riassetto della compagine sembra pertanto tutt’altro che lineare. Nella giornata di ieri – l’ennesima molto movimentata per la compagnia assicurativa – il mercato finanziario ha scambiato di mano il 7% del capitale, con una quota rastrellata da Palladio (che ha comunicato di aver superato la soglia del 5%) e di Sator (che invece ha precisato di aver scollinato la soglia dei 2 punti percentuali, raggiungendo poi il 3,011%).

Produzione Industriale Eurozona frena Piazza Affari

 La tensione sui mercati azionari che mette in discussione il rialzo in corso nel medio periodo viene alimentata nella giornata di oggi dai dati sulla produzione industriale dell’Eurozona, in calo dell’1.1% a Dicembre. La seduta di oggi a Piazza Affari si è avviata esattamente dove si è conclusa ieri senza gap di prezzo ma in pochi minuti gli acquisti sono iniziati e per circa 3 ore sono proseguiti, fino a portare l’indice poco sopra a quota 16500 che ora diventa la statica da controllare in close giornaliero.

Nel caso in cui il FTSE-Mib chiuderà le contrattazioni al di sopra della resistenza indicata allora il minimo del ciclo a due settimane in chiusura al 20 Febbraio sarà invece anticipato al bottom di questa mattina e l’avvio della nuova fase rialzista porterà presto l’indice delle blue-chips oltre il top della scorsa ottava.

Coca Cola archivia quarto trimestre con utili in calo

 I principali giornali finanziari oggi guardano al colosso internazionale delle bevande: Coca-Cola ha reso pubblici i conti degli ultimi tre mesi del 2011, archiviati con utili in calo e ricavi in crescita. Nello specifico la compagnia ha realizzato un utile netto pari a 1,65 miliardi di dollari, registrando una non indifferente riduzione del 71% rispetto allo stesso trimestre del 2010. Ricordiamo però che lo scorso anno i conti avevano beneficiato dell’acquisto delle attività americane di Coca-Cola Enterprises. Gli azionisti che hanno investito nel colosso quindi sono titolari di un risultato per azione di 0,72 dollari, resterà da vedere cosa deciderà il consiglio di amministrazione in merito alla ripartizione degli utili.

Fusione Glencore – Xstrata

 Una nota congiunta tra la Glencore e la Xstrata ha dato ufficialmente il via alla procedura di fusione “tra pari” che porterà le due società ad unirsi in un matrimonio che le porterà a creare un colosso delle materie prime valutato (in termini di capitalizzazione di mercato) almeno 69 miliardi di dollari. Una opportunità definita “unica” dal nuovo top management della società, e che potrebbe rappresentare una delle operazioni straordinarie sul capitale più importanti dell’anno sul panorama europeo azionario. 

Nella nota che accompagna l’ufficialità dell’operazione, si legge la volontà di creare un grande operatore, “pienamente integrato nella catena produttiva delle materie prime, dall’estrazione e la lavorazione, dallo stoccaggio, il trasporto e la logistica fino al marketing e alla vendita”. La fusione avverrà attraverso lo scambio azionario: gli azionisti di Xstrata riceveranno infatti 2,8 azioni di nuova emissione, rappresentative del capitale sociale di Glencore, per ogni titolo posseduto.

Utili British Petroleum record

 Il 2011 si è chiuso più che positivamente per British Petroleum, il colosso petrolifero che dopo aver archiviato un 2010 estremamente negativo (a causa del disastro ambientale del Golfo del Messico, che falcidiò qualsiasi possibilità di poter chiudere l’esercizio in utile) ha potuto invertire rapidamente la rotta, terminando lo scorso anno con risultati che sono andati al di là delle più rosee aspettative da parte degli analisti. 

La società ha infatti dichiarato di aver chiuso il 2011 con un forte utile, generato da una parte dal rialzo del prezzo del petrolio, e dall’altra dalle dismissioni di alcune attività non fortemente produttive. La compagnia petrolifera ha così potuto spingere i ricavi a quota 96,34 miliardi di dollari rispetto agli 84 miliardi di dollari dei dodici mesi precedenti, contraendo le spese operative e straordinarie, e permettendo così agli utili netti di raggiungere quota 23,9 miliardi di dollari rispetto alla perdita di 4,9 miliardi di dollari dell’anno precedente.

Quanto vale Facebook?

 Quanto vale Facebook? E sopratutto, quanto potenziale ha ancora? Perchè se qualcuno intende investirci non deve solo sapere il prezzo “giusto” per evitare fregature, ma deve anche pensare che nel tempo il valore del suo investimento possa crescere e perchè questo accada serve dare continuità ad un progetto.

Partiamo dall’inizio e vediamo le stime sul valore; esperti e meno esperti si interrogano e l’Economist ci risponde con un grafico estremamente esaudiente che riproponiamo dopo il salto. La prima riga ci mostra la “popolazione” di Facebook che come vediamo si colloca al terzo posto dopo Cina ed India. Il grafico non ha un verso senso ma serve solo a rendersi conto della diffusione enorme che il social network ha consolidato nel tempo. La seconda riga è quella che più ci interessa invece;

Facebook, tutti i numeri del social network di Mark Zuckerberg

Titolo Enel dopo vendita Terna

 Enel è uscito definitivamente dal capitale della Terna, la società che si occupa delle infrastrutture a supporto dei collegamenti energetici. Per dar seguito a tale scelta, nella giornata di ieri è stato dato seguito a un collocamento accelerato fino al 5,1% del capitale della società, equivalente all’intera partecipazione residuale nell’azienda (102.384.037 azioni). 

L’accelerated bookbuilding è stato gestito da Banca Imi, JP Morgan, Mediobanca e Unicredit, ed è riservato ai soli investitori istituzionali italiani ed esteri, con un prezzo di vendita compreso tra un minimo di 2,67 euro e un massimo di 2,74 euro per azione. Al margine della transazione, Enel potrebbe pertanto incassare fino a un massimo di 280 milioni di euro, da utilizzarsi per la riduzione dell’indebitamento.

Dati di bilancio Fiat 2011

 Un 2011 decisamente positivo per il Gruppo Fiat, che si chiude con ricavi pari a 59,6 miliardi. La buona performance é da attribuirsi anche al contributo di Chrysler per il periodo giugno-dicembre di 23,6 miliardi e la crescita del 4,2% dei ricavi di Fiat in questo caso però esclusa Chrysler (37,4 miliardi). È la prima volta dal ’97 che Chrysler chiude un anno in utile netto. Nello specifico invece, relativamente al trimestre ottobre-dicembre 2011 i ricavi del gruppo sono stati pari a 19,6 miliardi. Nella nota resa pubblica dalla compagnia si sottolinea che la diminuzione del 2,3% registrata da Fiat Group Automobiles (-1,3% a cambi costanti),  é stata causata soprattutto dalla riduzione dei volumi di automobili in Europa, tuttavia é stato possibile compensarla con un incremento dei ricavi di Ferrari e componenti.

Enel approva i dati preliminari del 2011

 Si sta parlando tanto in questi giorni del prestito obbligazionario di cui sarà protagonista a breve Enel, ma non bisogna dimenticare i risultati che sono stati raggiunti dallo stesso ente energetico nel corso del 2011: il gruppo, infatti, ha reso note tutte le cifre relative alla propria situazione finanziaria, mettendo in luce delle buone condizioni di salute. Anzitutto, non si può non cominciare questa trattazione senza ricordare che i ricavi hanno raggiunto quota 79,5 miliardi di euro, con un rialzo rispetto a un anno prima di ben 8,3 punti percentuali. Un discorso simile, anche se la crescita è stata più moderata, è quello che si deve fare in relazione al margine operativo lordo di Enel, con i suoi 17,7 miliardi di euro e il +1,1% registrato in tal senso.

Amazon non centra le stime di vendita

 Amazon.com, celebre per essere il maggior retailer mondiale presente sul web, non è riuscito a eguagliare le stime che erano state ipotizzate dagli analisti per quel che riguarda il quarto trimestre del 2011: nello specifico, il rendimento deve andare al reddito della compagnia in questione, con un declino complessivo di ben cinquantasette punti percentuali, una pessima discesa che è stata provocata, in gran parte, dai costi di spedizione. Nel dettaglio, infatti, il reddito netto è sceso fino a quota 177 milioni di dollari, il che equivale a dire che ogni singola azione vale trentotto centesimi. Appena un anno fa, lo stesso dato poteva vantare un importo complessivo di 416 milioni di dollari e soprattutto novantuno centesimi di prezzo unitario.

AXA potrebbe entrare in Fondiaria-SAI

 La situazione di Fondiaria-Sai è tutto sommato forte dal punto di vista fondamentale; l’accordo con Unipol per la formazione di un unico grande gruppo assicurativo insieme alla holding dei Ligresti offre opportunità nel medio-lungo periodo di crescita e di stabilità finanziaria e gli investitori già valutano l’entrata sul mercato anche se probabilmente le operazioni scatteranno appena un mese prima dell’effettiva unione in borsa dei titoli interessati.

Accordo Unipol-Ligresti raggiunto