Non c’è molta fiducia tra gli operatori finanziari sul titolo Fiat, che ieri ha ceduto l’1,23% alla borsa di Milano chiudendo a 4.354€. Ad impattare negativamente sul titolo sono stati i dati sul settore auto per il mese di marzo 2012, che hanno evidenziato una pesante flessione delle immatricolazioni in Italia. Secondo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono state immatricolate a marzo 138.137 autovetture, cioè il 26,72% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In calo anche i trasferimenti di proprietà di auto usate dell’8,22% a 391.863.
Analisi Tecnica
Previsioni prezzo Pirelli marzo 2012
Pirelli & C (codice di borsa: PC) continua a migliorare la sua quotazione in borsa giorno dopo giorno, tanto da arrivare ieri a toccare il massimo più alto degli ultimi 9 anni a 8.545€. Ieri il titolo ha chiuso con un progresso del 7,23% a 8.385€ dopo la diffusione dei dati di bilancio 2011. Il giro d’affari del gruppo della Bicocca ha mostrato un incremento del 16,6% a 5,65 miliardi di euro. Il risultato netto si è attestato a 440,7 milioni di euro, mentre il dividendo è aumentato rispetto all’anno precedente a 0.27€ per le azioni ordinarie e a 0.34€ per le azioni risparmio.
Target price Parmalat marzo 2012
Parmalat (codice di borsa: PLT) ha diffuso i risultati relativi all’esercizio 2011 evidenziando ricavi in lieve aumento rispetto al 2010, ma ha sperimentato una flessione del margine operativo lordo e dell’utile netto. Tuttavia, la società attiva nel settore del food & beverage ha annunciato l’aumento del dividendo e un miglioramento della redditività per l’anno in corso. Gli investitori hanno apprezzato l’incremento del dividendo, premiando il titolo in borsa con una performance di quasi il 10%. La quotazione ha raggiunto area 1.9€ e i volumi di scambio sono stati i più alti da inizio dicembre scorso.
Target price Telecom Italia marzo 2012
Telecom Italia (codice di borsa: TIT) continua a mostrare un andamento lateral-rialzista di breve-medio periodo in attesa del bilancio definitivo dello scorso anno. I risultati preliminari diffusi il mese scorso hanno evidenziato dei buoni progressi dal lato della redditività e della riduzione del debito, anche se il monte-dividendi è stato abbassato. Le principali case d’affari stanno tornando a mostrare valutazioni positive sul titolo, sebbene in linea di massima prevalga sempre la cautela. La banca d’affari statunitense Citigroup consiglia di acquistare sia le azioni ordinarie sia quelle di risparmio, mentre Goldman Sachs ha un giudizio diametralmente opposto: “sell” (vendere) con target alzato però a 0.84€.
FTSE-Mib negativo, spread in leggero aumento
Brutta giornata a Piazza Affari; dopo due giorni di incertezza l’indice sembra cedere terreno e la divergenza con il Dow Jones pesa sull’Europa a metà ottava. L’andamento positivo e lineare dell’indice USA contrasta il sentiment di incertezza che domina l’Eurozona e crea una nuova fase divergente che allontana le due valute generando una sorta di “turbolenza” sui book del Forex.
A complicare la situazione Italiana c’è la questione sul settore bancario e quella sul settore assicurativo; i due trascinano gli indici italiani mantenendo una sorta di equilibrio prossimo alla parità ma in procinto di sbilanciarsi da un lato. Secondo i conteggi ciclici potrebbe esserci un close settimanale al ribasso in vista del close del primo ciclo settimanale che si prevede possa scendere sotto a 16500 temporaneamente per chiudere il gap lasciato aperto la scorsa ottava.
Settore Bancario positivo a Piazza Affari
Dopo almeno due sedute incerte che sembravano costringere il FTSE-Mib ad un ritorno verso quota 16000 finalmente la situazione cambia e lo fa’ fin dai primi scambi. Durante la seduta di ieri a Wall Street la negatività ha portato il Dow Jones sotto a quota 12800 dove poi è iniziato il recupero nell’ultima ora che ha riportato in quota l’indice USA per un close daily a 12878 punti.
La scia positiva è continuata sui mercati asiatici e prosegue nell’Eurozona fin dalla mattina; l’apertura di Piazza Affari prossima a 16.600 punti è un segnale estremamente positivo che fa’ scattare immediatamente gli acquisti che portano l’indice a raggiungere velocemente 16700. La resistenza prossima a 16800 punti difficilmente verrà vista durante la seduta di oggi, ma attualmente ci sono i presupposti per un recupero a breve della positività per l’avvio anticipato di un ciclo a due settimane.
Risultati asta BOT 13 Febbraio 2012
Anche se il mercato azionario in questo momento sta soffrendo per la situazione Europea la giornata è nel complesso positiva per l’Italia grazie ai buoni risultati ottenuti nell’asta di Bot di oggi. Sono stati collocati 12.000 milioni di euro di BOT tra annuali e flessibili.
Nel dettaglio il Tesoro ha collocato 8.500 miliardi di euro di Buoni Ordinari del Tesoro con scadenza ad un anno; il rendimento di questi è in calo rispetto al mese precedente e si attesta a 2.23%, il minimo da Giugno scorso. Sono inoltre stati collocati BOT “flessibili” a 127 giorni con un rendimento dell’1.546% per un importo totale di 3.500 milioni di euro.
La domanda leggermente in calo è riuscita comunque a coprire l’offerta ed il rendimento in netta diminuzione conferma la tendenza al recupero che l’Italia ha dimostrato avere negli ultimi mesi. Il rendimento dei titoli del debito Italiano in generale si può dire che è più che dimezzato negli ultimi due mesi e in Marzo 2012 ci si attende un ulteriore miglioramento da questo punto di vista.
FTSE-Mib apre in positivo
Avvio positivo per le Borse Europee con il FTSE-Mib che apre sopra quota 16500 e sfiora nella prima ora il top a 16625 prima di ritracciare verso il close di Venerdì scorso. Anche se l’avvio è stato positivo il gap-up ha costretto ad un ritorno verso la finestra di prezzo, chiusa pochi minuti fa’ con il FTSE-Mib ancora in territorio positivo sostenuto dai finanziari.
L’andamento della giornata di oggi è molto difficile da contestualizzare; il close di Venerdì scorso ha rivisto i livelli raggiunti durante la seconda metà della scorsa ottava ed ha rimesso in discussione la tendenza rialzista impostata nel medio-breve periodo a favore di un ritracciamento che troverebbe conferme sui grafici ciclici. Attualmente è attesa una discesa per il close del ciclo a due settimane e la fine della fase di ritorno sarebbe prevista per il 20 Febbraio, quando dallo swing di minimo il mercato potrà ripartire verso l’alto.
Settore Bancario affonda le Borse
Dopo un’ottava tutto sommato positiva (grazie sopratutto al gap-up di venerdì scorso) i mercati Europei si avviano ad un close settimanale difficile in cui i bancari sono i protagonisti assoluti.
Fino a ieri il rialzo è stato sostenuto proprio dal settore bancario insieme a quello assicurativo, sempre più legati ed al centro del pericolo recessione; dopo il doppio massimo di ieri ed il gap lasciato aperto sul grafico del FTSE-Mib un venerdì “rosso” era quasi inevitabile e per questo gli investitori non sono spaventati. I traders prendono profitto dalle operazioni di breve e questo dimostra che non c’è ancora fiducia nel lasciare le posizioni overnight; la situazione è nettamente migliorata nelle ultime settimane ma ancora l’azionario non convince i grandi fondi che aspettano il momento giusto per riprendere gli acquisti e trascinare verso l’alto i titoli favoriti.
La speculazione colpisce Fondiaria-Sai ed Unipol
Sembra ormai che la diretta conseguenza degli aumenti di capitale sia la speculazione; escludendo il discorso sulle fusioni in corso che ancora sembrano avere effetti sulle interessate, quello a cui stiamo assistendo nel comparto assicurativo più che una ripresa del settore è da considerare, appunto, speculazione.
L’andamento negativo di Fondiaria-Sai registrato durante la seconda metà di Gennaio scorso (con affondo finale) ha trovato il suo bottom in prossimità del livello chiave a 0.50. Da qui il mercato è ripartito verso l’alto per quello che solo nelle prime ore aveva l’aria di essere una correzione e poi si è rivelato essere un vero cambio di tendenza. Dal bottom indicato la salita verso 0.75 è stata praticamente immediata e la via del rialzo ha portato al recupero in brevissimo tempo di quota 1.50, sfiorata appena due giorni fa’ in apertura di giornata. Gli acquisti hanno fatto registrare sul grafico daily incrementi prossimi al 10% al giorno e solo nella giornata di ieri si è avuto un ridimensionamento sostanziale del prezzo che ha corretto verso 1.00 in un solo giorno ed ora costringe il grafico all’interno del range 1.20-1.30.
Analisi Ciclica sul FTSE-Mib
Le fasi cicliche sono andate in confusione con il bottom di Settembre scorso sul FTSE-Mib ma sembra che finalmente la situazione si stia stabilizzando. Il bottom in questione ha troncato un ciclo in corso al limite delle regole classiche e la partenza che ne è seguita non è stata veloce come ci si aspettava. Il rialzo che ha risollevato le sorti dell’indice portando il valore del FTSE-Mib poco oltre quota 17000 è rientrato per chiudere in compressione la seconda metà del ciclo a tre mesi concluso sul bottom di Gennaio scorso.
Le tempistiche cicliche hanno ritrovato con quel close la regolarità ma il fatto che l’avvio del nuovo intermedio non abbia superato ancora il top precedente di Ottobre scorso mette in dubbio la possibilità che il ciclo superiore sia rialzista.
Aste spagnole positive, ma i mercati rallentano
Nonostante l’emissione spagnola di Bonos risulta positiva nel complesso i mercati Europei soffrono della tensione accumulata nei giorni precedenti e sopratutto restano in grande attesa per i dati in uscita domani sul fronte USA su cui le previsioni sono negative.
Nel dettaglio l’asta di Bonos spagnoli è stata di 4560 milioni di euro di collocamento con rendimenti in calo rispetto ai precedenti che si attestano a 2.98%, 3.55% e 3.7% rispettivamente per le scadenze del 2015, 2016 e 2017. A frenare l’entusiasmo per il buon collocamento di oggi c’è il confronto con il precedente, nel quale l’importo emesso era nettamente superiore a quello previsto. Non si può comunque parlare di negatività da debito pubblico; la situazione in Europa si sta stabilizzando come mostrano le Piazze più importanti e sopratutto l’Euro che nei confronti del Dollaro sta lentamente recuperando il terreno perso.
Previsioni Rame 2012
Tra le commodities più interessanti risaltano una serie di metalli che per diversi motivi si sono trovati al centro della discussione economica nei precedenti anni; l’aumento spropositato di certi mercati ha cambiato gli equilibri mondiali ma ha anche favorito chi in tempi non sospetti ha investito in certi futures piuttosto che altri. Escludendo l’Oro che è sempre al centro dell’attenzione visto che si tratta di un mercato strettamente correlato (idealmente) alla moneta in circolazione, tra gli altri metalli pochi godono di un’aumento della fama e dell’interesse degli investitori come il Rame. Negli ultimi anni per diversi motivi legati all’economia reale si è iniziato a parlare del prezzo del rame ed ovviamente i portafogli più dinamici avevano già girato parte della liquidità su questo promettente metallo, mentre ora la domanda è per il 2012 appena iniziato.
Mercati Europei negativi dopo asta Bund a 30 anni
Dopo un’avvio positivo a Piazza Affari l’indice di riferimento delle blue-chips Italiane crolla sotto il peso delle vendite, immediatamente dopo l’uscita dei risultati dell’asta dei titoli del debito tedeschi. Mentre gli Italiani stanno ancora al 6.28% (quelli a 10 anni, ovviamente) i tedeschi scendono da 2.82% al 2.62% contribuendo ad aumentare lo spread per l’ennesimo ritocco al ribasso del rendimento del Bund.
In realtà si tratta del Bund a 30 anni e non a 10, ma il fatto che il rendimento di una scadenza così lontana sia sceso fa’ ipotizzare che succederà lo stesso anche per le scadenze intermedie che sono quelle che ci interessano. Tornando al 30 anni, l’asta si è conclusa con un collocamento di 2,458 miliardi di euro a fronte di una domanda di 5,05 miliardi. Viste le previsioni che davano un collocamento massimo di 3 miliardi si può dire che ancora una volta l’emissione è risultata positiva, anche se la discesa del rendimento non piace troppo agli investitori visto che ci troviamo a livelli troppo bassi e le divergenze con il resto dell’Europa aumentano esponenzialmente.